Il raggiungimento nel trilogo (Parlamento, Consiglio e Commissione) dell’accordo sulla riforma della Politica Agricola Comune secondo Luigi Scordamaglia consigliere delegato di Filiera Italia “consente di pianificare il futuro della produzione agricola italiana” che ora potrà contare su 50 miliardi di euro per i prossimi anni. “Risorse da destinare soprattutto ad investimenti che facciano fare un ulteriore salto competitivo alle aziende agricole nazionali e quindi all’intera filiera” dicono dalla Fondazione che tiene insieme il meglio del Made in Italy agroalimentare “Ora – prosegue Scordamaglia – per non vanificare l’accordo è fondamentale che vengano lasciati da parte approcci oltranzisti e ideologici sulla sostenibilità e che alla base degli eco-regimi vengano posti strumenti concreti ed applicabili che generino sostenibilità competitiva vera”.
Positivo per Filiera Italia anche l’inserimento dei requisiti di condizionalità sociale e diritti dei lavoratori, che se non rispettati possono tradursi anche in fattori distorsivi della concorrenza tra aziende e tra Paesi. Sul possibile allineamento tra Pac e Green Deal, prosegue il consigliere delegato “È inaccettabile che la Commissione continui a rifiutarsi di fare su quest’ultimo una seria valutazione di impatto”. Oggi, infatti, l’unica valutazione esistente è quella fatta dall’USDA (ministero dell’agricoltura Usa) che lancia un allarme prefigurando un crollo della produzione europea come conseguenza una escalation di instabilità alimentare a livello globale. “Uno scenario – conclude Scordamaglia – che non vogliamo immaginare e che si può evitare tenendo al centro della Pac la food security europea”