“Filobus” a Vicenza, buone notizie per il progetto già finanziato e legato alla Tav

202

Grande soddisfazione per l’assessore alla mobilità Matteo Celebron: “E’ passata la nostra linea che chiedeva un progetto con trasporto elettrico senza fili; ora si potrà pensare anche a realizzare più tratte”

Buone notizie sul fronte della mobilità e del trasporto pubblico futuri nella città di Vicenza.
Al termine della seduta di ieri della Conferenza Unificata, riunitasi per decidere sulla ripartizione nei vari capoluoghi italiani delle risorse derivate dal Fondo nazionale per la mobilità sostenibile, è stato deciso di assegnare al capoluogo berico un contributo di 7,7 milioni di euro.
L’intesa raggiunta ieri prevede anche la proroga al 31 dicembre 2021 per l’utilizzo dei fondi per la realizzazione di interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa.

Una cifra importante che si potrà collegare al finanziamento di 19 milioni già ottenuto da Vicenza nell’ambito del progetto legato alla realizzazione della linea dell’ alta velocità alta capacità ferroviaria, che prevede anche una nuova stazione.
I 19 milioni sono destinati all’acquisizione di 16 mezzi da utilizzare per la rete di trasporto del filobus, ma la novità più importante riguarda l’acquisto dei mezzi che è esteso anche ai veicoli “Flash Charge”, mezzi elettrici su gomma e molto più performanti in termini di percorrenza di lunghe tratte in autonomia, senza collegamento con fili e con la possibilità di ricarica lungo le fermate.

“Siamo molto soddisfatti di queste notizie – fa sapere l’assessore alla mobilità Matteo Celebron – perché è stata una nostra specifica richiesta quella di avere mezzi elettrici senza fili, visto la delicatezza della composizione urbanistica della città, vincolata dall’Unesco. Ma c’è anche un altro aspetto che è importante sottolineare ed è quello che riguarda la possibilità di utilizzare il 50% del contributo di 7,7 milioni per la realizzazione di nuove tratte, oltre alla linea rossa LAM già prevista e a carico della progettazione della TAV. Abbiamo quindi la possibilità di studiare e, successivamente, realizzare nuove tratte per il trasporto elettrico, in modo da rendere la mobilità pubblica al servizio di gran parte del territorio”.