Finora – è scritto in una interrogazione di Raffaele Colombara, Consigliere comunale Lista “Quartieri al Centro” – l’unica cosa di cui siamo certi sono i 19 milioni destinati all’acquisizione di 16 mezzi da utilizzare per la rete di trasporto del filobus, risorse peraltro acquisite anni fa dalla precedente amministrazione.
Per il resto, sotto l’amministrazione Rucco, con due assessori cambiati in due anni, a parte aver dovuto chiedere a Roma di prorogare fino al 2021 l’utilizzo di tali fondi, poco o nulla si è più mosso. Verrebbe da chiedersi se il filobus sia sparito dai radar di palazzo Trissino.
Quanto sentito l’altra sera nel corso di un tg cittadino non fa purtroppo che confermarlo: nessun accenno al trasporto pubblico nel nuovo rifacimento di San Lazzaro.
Lo diciamo chiaro: non siamo nostalgici di una corsia preferenziale che così com’era stata ridotta si era trasformata in una macchinetta per produrre multe a carico degli automobilisti vicentini.
Ma in un progetto così importante, del valore di quasi 1 milione di euro, per il rifacimento dell’asse di ingresso ovest in città e sbandierato da questa Amministrazione come il futuro della mobilità, sembra non esserci alcuna previsione per quei 16 mezzi che rischiano di arrugginire prima ancora di essere utilizzati.
E infatti, se anche verranno scelti bus senza fili e con la possibilità di ricarica lungo le fermate, si pensa o no di destinare loro un percorso dedicato? O si preferirà lasciarli correre in mezzo al traffico, imbottigliati così come sono ora? Un’occasione persa.
Più in generale, sembra proprio che non ci sia attenzione per il resto della mobilità, trasporto pubblico, bici e pedoni.
A parte un mozzicone di ciclabile di quale metro in direzione Verona, nessuna soluzione per ciclisti e pedoni che vorranno avventurarsi da San Lazzaro verso il centro città lontani dal traffico e respirando un’aria migliore. A questo proposito avevamo proposto un percorso alternativo ciclo pedonale ricavato in sede propria che portasse direttamente da San Lazzaro al centro, valorizzando al contempo il verde alle spalle di viale Verona e San Felice: proposta caduta nel vuoto.
Insomma, nessun ragionamento strategico.
Per questo ci sarebbe il tanto strombazzato PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile), che a logica avrebbe dovuto precedere questi lavori, ma su questo fronte non abbiamo ancora visto niente.
Se ne parla ormai da anni: a quando la presentazione, per una discussione con la città?
Le dichiarazioni di questa Amministrazione continuano a promettere una mobilità sostenibile e a misura d’uomo; le scelte concrete dicono invece di una idea di mobilità che, se c’è, è tutta rivolta al passato, a misura di automobile: viali ad alta percorrenza, e ad alta velocità, dedicati alle auto; rotatorie (in cambio di supermercati) ovunque; biciclette e mezzi di trasporto pubblico non previsti o residuali.