Imminente è la fine del blocco dei licenziamenti, misura che, accompagnata dall’estensione del ricorso alla possibilità di beneficiare della Cassa Integrazione anche in deroga ed a varie tipologie di ristori ed indennità, ha consentito di preservare la tenuta occupazionale e garantire livelli adeguati di reddito a beneficio di lavoratori e famiglie. Ora si impone una nuova scelta. Serve una decisione di coraggio e determinazione per assicurare il recupero degli equilibri tra le esigenze del mondo dell’imprenditoria e la tutela dei diritti dei lavoratori.
In tale contesto, l’associaizone Meritocrazia Italia propone l’attuazione di interventi combinati a corta e lunga gittata, partendo da una mini proroga del blocco dei licenziamenti accompagnata dalla speculare estensione della ribattezzata “Cassa Integrazione Covid” almeno sino alla fine del mese di aprile, per dare tempo al nuovo esecutivo di intervenire efficacemente sulla questione; da una seria riforma degli ammortizzatori sociali, da rendere più ampi e più corposi, su cui innestare, parallelamente, politiche attive in grado di ricollocare chi è senza lavoro; dalla previsione di un sistema di ristori che sia calibrato sulle reali ed effettive esigenze delle imprese in difficoltà e non sul mero dato del calo di fatturato comparativo rispetto alle precedenti annualità; dal rilancio dell’occupazione mediante il perseguimento di una politica fiscale che consenta l’abbassamento del costo del lavoro, la detassazione degli aumenti contrattuali, la previsione di incentivi fiscali all’assunzione ed alla stabilizzazione dei posti di lavoro, la decontribuzione del welfare aziendale e gli incentivi all’assunzione di giovani, donne, over 50 e disoccupati di lungo periodo; dalla riforma integrale del reddito di cittadinanza; dalla introduzione di sgravi fiscali a favore di settori strategici e innovativi e dalla ‘pacificazione fiscale’, a saldo e stralcio, nella misura del 30% della sofferenza verso l’erario con clausola di conservazione per anni 2 dello stesso livello occupazionale pre Covid; dalla previsione di una ristrutturazione dei debiti verso le banche e gli istituti di credito, con piani di rientro pluriennali a tassi calmierati e congelamento delle segnalazioni Crif, per le imprese in difficoltà che diano prova di voler attuare un serio piano di investimento e rilancio occupazionale e produttivo a breve e lungo termine.