Fine Vita in Veneto, Zaia: “Un regolamento per tempi certi nelle pratiche”

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“A prescindere dal fare una legge sul fine vita in Veneto, stiamo lavorando a un regolamento di applicazione della sentenza della Corte costituzionale, quantomeno perché ci siano dei tempi certi per la trattazione delle pratiche”. È  quanto ha detto ieri il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sul tema.

Il governatore già in passato ha legato la sua azione politica a questo argomento tanto che – va ricordato – circa un anno, fa aveva espresso voto favorevole sulla legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito proposta dall’associazione Coscioni e poi bocciata dal Consiglio regionale del Veneto.

Zaia ha aggiunto che “la sentenza della Corte Costituzionale non prevede i tempi di risposta e chi somministra il farmaco. Cerchiamo di aggiustare il tiro – ha proseguito Zaia -, fermo restando che sulla somministrazione del farmaco qualche problema di natura etica e di coscienza c’è. Mi sento di escludere – ha concluso – che ci siano ritardi o gente che butta i dossier su un angolo della scrivania. I nostri direttori hanno come disposizione di trattare subito coi comitati etici che abbiamo istituito”.

Le parole del presidente regionale hanno provocato reazioni tra i consiglieri.

Vanessa Camani, vicecapogruppo del Pd In Consiglio regionale del Veneto fine vita
Vanessa Camani, vicecapogruppo del Pd In Consiglio regionale del Veneto

“Va valutato positivamente l’annuncio fatto dal presidente Zaia circa un intervento della Giunta per predisporre un regolamento riguardante il suicidio assistito in Veneto. Una richiesta che, in subordine rispetto alla via maestra legislativa, avevamo messo sul tavolo già un anno fa, dopo che i suoi stessi consiglieri avevano votato contro una sua indicazione, spaccando la maggioranza e sancendo per la prima volta la condizione minoritaria del presidente sul fronte dei diritti civili”. Lo ha detto la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto Vanessa Camani.

“In questo lungo anno trascorso – prosegue la capogruppo – abbiamo registrato le lentezze, le incertezze e i balbettii degli apparati della sanità regionale nel valutare le richieste e nel fornire risposte adeguate. Ora, dopo questo annuncio, ben consci dell’inconcludenza del presidente, attendiamo i fatti. Serve stabilire tempi e modalità certe per l’accesso a un percorso che conduca, per persone con sofferenze, a un fine vita compatibile con il principio di dignità umana che rimane per il Partito Democratico un elemento imprescindibile di civiltà e di democrazia”.

Erika Baldin su inquinamento in Veneto
Erika Baldin, capogruppo M5S Consiglio regionale del Veneto

“L’Emilia-Romagna ha già adottato un regolamento sul fine vita, dimostrando che la strada è percorribile. Va ricordato però che la legge di iniziativa popolare proposta dal Comitato Coscioni in Veneto non è stata bocciata, ma semplicemente rimandata in commissione. Se c’è la volontà politica da parte del Presidente Zaia, questa legge può essere tranquillamente portata in aula e votata, come abbiamo già proposto in Commissione Sanità. Se si vuole, si può fare”. Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle in Veneto, rispondendo alle recenti dichiarazioni del Presidente della Regione Luca Zaia, interviene così “Sulla necessità di portare avanti il dibattito sulla regolamentazione del fine vita nella regione. Ma oltre alla legge, c’è anche la possibilità di intervenire con un regolamento di giunta, tema oggi sollevato proprio da Zaia, una strada che il Movimento 5 Stelle ha più volte sollecitato. È passato un anno e, nonostante i nostri ripetuti solleciti, non si è fatto nulla. Evidentemente, l’approvazione della legge sul fine vita in Toscana ha accelerato l’iter di un regolamento che Zaia ha lasciato nel cassetto per oltre un anno. Non possiamo più accettare questi ritardi: il Veneto deve prendere una posizione chiara”.

“Non si tratta di una questione ideologica – continua la consigliera – ma di rispetto della volontà dei cittadini e dei loro diritti fondamentali. Il rinvio in commissione non deve diventare un pretesto per affossare una proposta che ha raccolto il sostegno di tante persone. Il Consiglio regionale del Veneto ha l’opportunità e la responsabilità di affrontare il tema con serietà e concretezza, senza inutili rinvii. Se l’Emilia-Romagna, e speriamo anche la Toscana, sono riuscite a fare questo passo, non c’è motivo per cui il Veneto non possa fare lo stesso”.

Baldin conclude ribadendo l’appello alla Giunta regionale: “Ovviamente non possiamo non accogliere positivamente questa presa di consapevolezza di Zaia, ma la maggioranza dimostri di avere il coraggio di affrontare questa tematica in aula. I cittadini veneti meritano una risposta chiara e una legge che garantisca il diritto all’autodeterminazione. Il Movimento 5 Stelle è pronto a sostenere questo percorso”.

Ostanel su fine vita veneto
La consigliera Regionale VcV Elena Ostanel

“Apprendiamo dal Presidente Zaia in conferenza stampa che la Giunta starebbe redigendo un regolamento per dare finalmente tempi certi e procedure chiare a chi vuole accedere a un fine vita dignitoso, secondo le proprie volontà, come garantito dalla Corte costituzionale. È una tra le richieste che abbiamo portato avanti sin da quando, a gennaio dell’anno scorso, il Consiglio regionale ha perso una grande occasione respingendo la proposta di legge di iniziativa popolare sul tema. Spiace sentire una notizia del genere durante una conferenza stampa e non in Commissione sanità, dove ormai più di sei mesi fa avevamo chiesto alle Consigliere Brescacin e Bigon di convocarlo”.

È quanto ha dichiarato la consigliera regionale del movimento civico il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel. “Quella del regolamento è una soluzione di ripiego perché, come dimostrerà probabilmente in questi giorni la Toscana, una legge di iniziativa popolare si poteva approvare in Consiglio regionale se ci fosse stata la chiara volontà politica della maggioranza. Ma è in ogni caso, se scritto come si deve, un passo avanti per i tanti pazienti che vogliono tempi certi e la certezza di un medico a supporto”.

“Chiedo però al Presidente Zaia – prosegue Ostanel – che questo avvenga con il coinvolgimento delle diverse parti, di chi lavora da anni sul tema, come i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare, ma anche i medici coinvolti nelle Commissioni mediche e nei Comitati di Etica per la Pratica Clinica. Perché se la legge stabilisce un diritto, è giusto che a stabilire come garantirlo sia anche chi ogni giorno si interfaccia con i pazienti e con le loro richieste. Nessuno ha mai sostenuto, come dice il Presidente Zaia, che ci siano i dossier buttati sulle scrivanie delle Ulss, ma bisogna riconoscere che per accedere al fine vita i tempi di attesa sono ancora troppo lunghi. Lo dimostra il recente caso di Vittoria, che ha dovuto attendere otto mesi, e rivolgersi anche alla Magistratura, per vedere rispettato un suo diritto. Ma lo dimostrano anche i risultati di un accesso agli atti che ho effettuato e che, come riporta l’Assessorato alla sanità, ci dice che ci sarebbero alcuni pazienti che attendono oltre i tempi necessari”.

“Quindi, come dimostrano i fatti – conclude la consigliera – abbiamo già aspettato troppo a lungo per questo attendiamo di vedere se, come promesso, una risposta arriverà entro la fine di questa legislatura, come auspichiamo. Che la Regione Toscana sia da monito”.