Finisterre: Marco Baliani a Valdagno con “Una notte sbagliata”

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Per il secondo appuntamento della rassegna teatrale valdagnese Finisterre – Teatro ai confini a salire sul palco del Teatro Super il 6 dicembre alle 21.00 sarà l’attore Marco Baliani con il suo spettacolo Una notte sbagliata.

“In questo spettacolo – spiega Baliani in un comunicato – porto in scena il corpo di un essere umano già fragile, corpo che in quella notte che, poi, solo dopo chiameremo sbagliata, diventa un capro espiatorio su cui accanirsi. Entrare e uscire dalle teste e dai corpi dei protagonisti notturni della vicenda, compreso un cane, è stata la mia gimkana attoriale, obbligandomi a continui cambi percettivi e linguistici, dentro una rete di rimandi sonori e visivi.

Già nel precedente spettacolo, Trincea, avevo sperimentato una condizione attoriale simile. Qui la ricerca è proseguita, specie nella costruzione del linguaggio, fino a uscire dal contesto narrativo centrale e aprire il flusso delle parole ad altri scenari, in un “arazzo psichico” che sposta di continuo il focus della vicenda, costringendo lo spettatore non solo a viverla emotivamente ma a farsene carico anche ragionandoci sopra.

Non è la cronaca di uno dei tanti episodi di accanimento contro la diversità, di cui sempre più spesso siamo testimoni, non è dunque un teatro “civile”, piuttosto un mettere il dito dentro le pieghe nascoste della psiche, delle pulsioni, delle indicibilità, fino a usare la mia stessa memoria biografica come parte dell’evento di cui si parla. Mi sembra di vivere in un tempo in cui la sacralità del vivente, la sua inviolabilità biologica si è incrinata e compromessa. Forse quando da cittadini siamo diventati consumatori qualcosa di quella inviolabilità si è dissolta. I corpi sono diventati merce, e devono rispondere agli stessi requisiti di efficienza e di splendore delle altre merci, altrimenti entrano nella categoria dei perdenti, degli scarti.

Corpi “stranieri”, da cui guardarsi, che con la loro sola presenza incrinano la falsa luminosità del quotidiano, corpi da cacciare via, da odiare, di cui si può dunque abusare.

Questa deriva mi spaventa molto, mi inquieta, e il teatro è l’unico modo che conosco per condividere questa mia inquietudine con la comunità degli spettatori e sentirmi così meno solo e meno impaurito.”

Finisterre è un progetto di disseminazione del teatro nel territorio. Ogni anno si arricchisce di nuove collaborazioni, proponendo un programma in cui campeggiano attori e compagnie pluripremiati e ben accreditati nel panorama del teatro contemporaneo. Anno dopo anno Finisterre si è configurato con un crescendo di scelte artistiche sempre più adattate al territorio di riferimento, come accadrà quest’anno ad esempio per gli spettacoli di Fanny&Alexander e Marco Baliani.

Alla base della rassegna troviamo un intenso lavoro di rete che coinvolge numerosi ed eterogenei soggetti del territorio che sostengono idealmente ed economicamente la programmazione. Fin dalla sua origine, poi, Finisterre porta il teatro oltre i luoghi canonici, dislocandolo in diverse location che nel tempo si stanno sempre più caratterizzando per tipologia di proposta. Quest’anno tra i luoghi che entrano di diritto nel cartellone troviamo anche la sala consiliare.

Infine, nel rinsaldare la collaborazione con l’Associazione Livello 4, sarà attivato un nuovo laboratorio ZOOM officina, rivolto ad un target specifico di spettatori professionisti con lo scopo a sua volta di offrire un’occasione di formazione per giovani spettatori.

Studenti e scuole nuovamente in campo, poi, attraverso diverse proposte formative con le quali saranno guidati a vivere nuove esperienze emozionali e percorsi di avvicinamento e conoscenza del linguaggio delle arti performative. Tra alternanza scuola-lavoro e l’accompagnamento di professionisti del settore culturale sarà favorito lo sviluppo di nuove conoscenze e competenze utili anche ai fini dell’orientamento professionale dei giovani.

La rassegna è promossa dal Comune di Valdagno, in collaborazione con La Piccionaia, Licei di Valdagno, I.I.S. “Marzotto-Luzzatti”, Parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa di Ponte dei Nori, Livello 4, Selleria Equipe, Autovisper e con il patrocinio della Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank.

Attore, autore e regista. Con lo spettacolo Kohlhaas del 1989, attraverso un originale percorso di ricerca, dà vita al teatro di narrazione che segna la scena teatrale italiana. Figura eclettica e complessa del teatro italiano contemporaneo, ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come Come gocce di una fiumana (premio IDI per la regia), o Antigone delle città, spettacolo di impegno civile sulla strage di Bologna del 2 agosto, o ancora dirigendo progetti come I Porti del Mediterraneo con attori provenienti da diversi paesi dell’area mediterranea. Per il cinema è stato diretto da registi quali Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone. Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui Ho cavalcato in groppa ad una sedia (Titivillus edizioni) e per la Rizzoli Corpo di stato, Pinocchio Nero, L’Amore Buono, Nel Regno di Acilia, La metà di Sophia, e L’occasione. Tra i lavori più recenti, la regia e la scrittura del testo per lo spettacolo Decamerone. Vizi virtù passioni e Giocando con Orlando (anche interprete) con Stefano Accorsi. Come attore e autore, insieme a Maria Maglietta, ha realizzato lo spettacolo Identità.

Negli ultimi due anni ha firmato come autore librettista e regista le opere liriche contemporanee Il sogno di una cosa e Corpi eretici, su musiche di Mauro Montalbetti. Nel 2015, nella ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale, è protagonista dello spettacolo Trincea, per cui ha vinto il premio Enrique z come migliore interpretazione.

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