FIR, audizione Commissione Banche di Gianfranco Servello, presidente Commissione Tecnica. Intervista on. Zanettin: dati e prospettive

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On.le Pierantonio Zanettin, lei, da parlamentare vicentino di Forza Italia, ex azionista della BPVi e, poi, come membro della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presieduta da Carla Ruocco (M5S), è da tempo che si occupa della questione del Fir. Lunedì 4 aprile si è tenuta a Roma l’audizione del dr. Gianfranco Servello, Presidente della Commissione Tecnica istituita con L145/2018, accompagnato dal dr. Massimilano Dalleva, funzionario Consap e responsabile della segreteria della Commissione (in copertina il video integrale, ndr). A che punto siamo? Quante domande di accesso al FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori) sono state evase? Quanti risparmiatori  hanno ricevuto il sospirato bonifico?

Dalla relazione di Servello abbiamo appreso che sono pervenute alla Consap complessivamente n. 144.245 domande di indennizzo, di cui 125.085 afferenti al regime forfettario e  19.160 afferenti al regime ordinario.

Pierantonio Zanettin in uno dei suoi interventi sulla BPVi alla Camera dei deputati
Pierantonio Zanettin in uno dei suoi interventi sulla BPVi alla Camera dei deputati

Alla data del 28 marzo 2022, la Commissione tecnica ha definito n. 127.462 domande, per un controvalore complessivo di euro 845.182.204,76, corrispondenti all’88% delle istanze complessivamente pervenute, di cui: quanto al regime forfettario, n. 114.718 domande accolte, per controvalore di € 756.871.655,88, e n. 5.173 domande rigettate; quanto al regime ordinario, n. 7.099 domande accolte e 472 domande  rigettate.

Restano da definire circa 17.500 domande, di cui 11.500 in regime ordinario e 6000 in regime forfettario (secondo i dati aggiornati da Consap all’11 aprile 2022 le domande complessivamente valutate dalla Commissione tecnica sono diventate 128.511 pari all’89% delle 144.245 complessivamente presentate per un valore liquidato o in liquidazione di € 854,2 milioni. In particolare sono state valutate il 96% delle domande e il 42% delle domande ordinarie – secondo binario, NDR).

Il dr. Servello nella sua audizione, con riferimento alla 145/2018, ha usato il termine “videogame“ può spiegarci meglio cosa intendeva?

Voleva dire che nell’esame delle domande di indennizzo continuano ad emergere problemi interpretativi.

Risoltone uno, se me presenta immediatamente un altro.

Come ho sostenuto dall’inizio, la normativa è carente ed avrebbe bisogno di una semplificazione.

Le proroghe per l’integrazione della documentazione non sono sufficienti ad esaurire le tematiche che sono rimaste sul tappeto.

Passiamo al caso dei risparmiatori non rientranti nei limiti di legge del regime cosiddetto forfettario, quanti sono? Quali sono i rischi che corrono  queste persone?

Come dicevo prima sono circa 6.000 le posizioni del regime forfettario, che attendono ancora di essere vagliate.

Nella maggior parte dei casi sono in attesa di integrazione documentale, che, però, le banche depositarie, a distanza di tanti anni, stentano a ritrovare.

Il rischio è che, se questa documentazione non verrà messa a disposizione, la Commissione Tecnica, il cui mandato scade il prossimo 31 luglio, respinga le domande.

Il Dott. Servello è stato chiaro.

Allo stato del quadro normativo, la Commissione tecnica non ha la possibilità di accogliere quelle domande. 

Quanti invece avevano fatto domanda per il regime forfettario e poi si è scoperto che non avevano i requisiti, né di reddito né di patrimonio?

Le domande respinte sono state  5.173. Possiamo presumere che siano state respinte soprattutto per carenza dei requisiti. 

Ora cosa accadrà a costoro? di recente una pronuncia del TAR ha riammesso un risparmiatore alla procedura dandogli la possibilità di proporre domanda secondo il regime delle c.d. violazioni massive.

Purtroppo il Dott. Servello ha detto che la Commissione Tecnica non intende cambiare orientamento, perché la sentenza, pur esecutiva, potrebbe essere  impugnata avanti il Consiglio di Stato.

Anche sotto questo profilo inutile farsi illusioni.

Occorre una modifica normativa che recepisca l’orientamento giurisprudenziale e faccia salve le domande,

Qual è a questo proposito la posizione della Commissione Tecnica?  Se non erro una determina della stessa commissione  aveva permesso il “recupero“ di chi aveva fatto domanda seguendo, diciamo, il  binario sbagliato, o siamo veramente di fronte a una necessaria modifica della 145/2018?

Nel mio intervento ho citato quella determina, ma il dott. Servello mi ha risposto che essa è stata  decontestualizzata, perché ce ne sono, precedenti e successive, in totale contraddizione. 

Il Dr. Servello sulla determina e su eventuali “recuperi“ di chi ha sbagliato binario, ha fatto riferimento a un problema riguardante l’impianto di base della normativa, citando il divieto di aiuti di stato. in altre parole  la Commissione teme i “ fulmini “ della Commissione Europea,  siamo davvero a questo punto?

La Commissione Tecnica ha in generale adottato una interpretazione restrittiva della normativa.

Per questo tante domande di indennizzo sono tutt’ora sospese in attesa di documentazione integrativa

Evidentemente la Commissione teme di esporsi ad una possibile responsabilità contabile, se dovesse apparire di manica troppo larga.

Il richiamo agli strali della Commissione Europea e alla normativa sugli aiuti di Stato, mi è parso invece improprio.

Un chiarimento, di cui penso si senta il bisogno. Potrebbe spiegare al pubblico dei risparmiatori ruolo funzioni e limiti operativi di Consap S.p.a.? Per meglio dire, spieghiamo a tutti cosa può o non può fare Consap

La Consap è un’azienda, totalmente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, cui è stata affidata la gestione del portale per l’inoltro delle domande di indennizzo e delle integrazioni documentali.

Non ritengo, però, che la Consap abbia alcuna possibilità di indirizzare l’operato della Commissione Tecnica.

Il quadro che ci ha delineato onorevole appare sconfortante. Ma allora quali speranze possono coltivare i risparmiatori, che attendono ancora l’esame delle loro domande?

Con un mio Ordine del Giorno del 22 febbraio scorso ho invitato il Governo ad adottare le iniziative legislative utili per consentire ai risparmiatori, che hanno visto respingere le loro domande per errori incolpevoli, vizi formali o interpretazioni dubbie della normativa, di integrare la domanda di indennizzo.

Il Governo lo ha accolto come raccomandazione.

Ora si tratta di varare una modifica normativa che recepisca l’ordine del giorno.

Attendo il prossimo idoneo veicolo normativo per formulare l’emendamento.