Oramai ci siamo abituati, la 145/2018 e le sue varianti sono un’altalena di speranze, delusioni e colpi di scena per gli aventi diritto agli indennizzi del FIR in quanto soci delle banche risolte Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Etruria, Carife, Carichieti e Banca Marche oltre a altre piccole banche locali.
Però con la conversione in legge del DL 51/2023 (Decreto Omnibus) art. 4, commi da 3 bis a 3 quater, e l’avvio delle attività di liquidazione in favore degli azionisti dell’ulteriore quota del 10% degli indennizzi del FIR, i risparmiatori e le associazioni speravano in un’estate tranquilla.
Il rush finale con termine al 31 luglio 2023 per comunicare l’eventuale cambio di IBAN degli associati aveva fatto storcere il naso ad alcuni, in particolare alle associazioni del pianeta CNCU, sigla che sta per Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti, mentre una sigla locale vicentina reclamava a gran voce modifiche ed interventi normativi volti ad ottenere un’ulteriore redistribuzione di circa 200 milioni, di fatto bloccati in attesa degli esiti delle possibili controversie sui circa 4.800 soci che sono stati esclusi dagli indennizzi per aver presentato dichiarazioni “non veritiere” sul reddito percepito (il limite è di 35.000 euro) o sui titoli mobiliari posseduti (la soglia è 100.000 euro).
La politica, prendendo nota, rinviava il tutto al mese di settembre.
Siamo al 13 luglio, Consap pubblica le istruzioni operative per comunicare il cambio IBAN a mezzo di apposita modulistica, inizia la corsa, tutti si affrettano nessuno escluso, la concentrazione delle associazioni è massima, in pochi giorni gli IBAN per ricevere i bonifici del FIR vanno aggiornati e comunicati.
Il giorno 1° agosto Consap detta lo stop con un comunicato: «01/08/2023 Chiusura dei termini per l’invio del Modulo di variazione IBAN per le successive operazioni di liquidazione dell’ulteriore quota del 10% di indennizzo per gli azionisti già rimborsati.
Il 31 luglio 2023 è scaduto il termine per la trasmissione a Consap del Modulo di variazione IBAN. Gli azionisti, già rimborsati al 30%, che non hanno comunicato alcuna variazione delle coordinate bancarie, riceveranno l’ulteriore quota di indennizzo sull’IBAN di accredito della prima quota. Dal 1° agosto 2023 la casella specifica non è più abilitata alla ricezione».
Consap e Politica dettando i tempi mandano tutti al mare, ma il 19 luglio fa la sua comparsa sulla scena Banca Intesa che comunica alla sua clientela quanto segue: «Gentile Cliente, nell’ambito del piano di impresa 2022-2025 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha definito un progetto strategico di riorganizzazione per accelerare la generale trasformazione digitale, resa necessaria per le banche in un contesto di mercato in rapida evoluzione.
Il progetto riguarda, tra l’altro, due rami d’azienda di Intesa Sanpaolo relativi al segmento commerciale denominato “clienti prevalentemente digitali“, che comprende i clienti consumatori che, avuto riguardo innanzitutto alle caratteristiche della loro operatività, hanno familiarità con i servizi e i canali digitali, nonché i clienti consumatori che, in ogni caso, fanno un utilizzo nullo o limitato della filiale.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di offrire ai “clienti prevalentemente digitali” il modello di servizio dedicato, in termini di prodotti, modalità operative e condizioni economiche offerto da Isybank, la nuova banca totalmente digitale e senza filiali di Intesa Sanpaolo. Isybank, a partire da giugno, presta ai consumatori italiani servizi bancari essenziali e caratterizzati da semplicità di utilizzo ed offre piani tariffari definiti con l’obiettivo di ridurre i costi rispetto a quelli praticati da Intesa Sanpaolo, in ragione di un modello di business e operativo erogato tramite “App”.
È pertanto allo scopo di fornire servizi sempre migliori e più adeguati alle esigenze dei “clienti prevalentemente digitali” che Intesa Sanpaolo ha ridefinito il modello organizzativo per l’offerta di servizi e trasferirà a Isybank i rami aziendali in cui sono compresi alcuni rapporti di tali clienti e la struttura aziendale ad essi dedicata, nell’ambito di un’operazione societaria più avanti meglio descritta».
Il formato impersonale della missiva trova conferma da notizie di stampa autorevoli: (Intesa, a settembre il trasloco dei primi 300mila clienti a Isybank. Esclusivo – AffariItaliani.it del 21 luglio 2023).
In sostanza Intesa, nel pieno della tempistica FIR per le comunicazioni dovute ai cambi di IBAN, trasferisce in blocco un certo numero di rapporti a Isybank.
Insorge sulle pagine di questo giornale l’associazione Ezzelino da Onara paventando i rischi di un’operazione di questo tipo: è chiaro infatti che il trasferimento del rapporto comporta un nuovo IBAN con il rischio che il sospirato 10% aggiuntivo del FIR non arrivi mai a destinazione, un bel problema.
Si muove ViPiu.it per cercare di capire, per l’ennesima volta, cosa stava succedendo dietro le quinte e, grazie all’ausilio di ADUSBEF e dello scrivente (avv. Fulvio Cavallari, responsabile Regione Veneto Adusbef, ndr), viene interessata la CONSAP nella persona della Dottoressa Cristina Ioli, che in breve tempo scioglie il nodo : «Buongiorno Avv.to, in merito a quanto da lei rappresentato nella mail del 12 settembre u.s., le comunico che ho interessato Banca Intesa e la stessa mi ha confermato che per quanto riguarda i rapporti oggetto di migrazione Intesa Sanpaolo verso Isybank, rimarrà sempre attivo il collegamento tra il vecchio Iban e le nuove coordinate bancarie e quindi tutti i movimenti saranno reindirizzati verso i nuovi rapporti Isybank. Con i migliori saluti».
Anche stavolta l’aiuto di CONSAP è stato a dir poco provvidenziale, i modi i tempi d’intervento rapidissimi, il giallo estivo risolto efficacemente, i risparmiatori non possono che ringraziare…. chi lavora veramente per loro.