Fir per banche venete, avv. Compagno e colleghi: Consap e politici aprano a regime ordinario per chi ha “errato” dichiarando diritto a quello forfettario

637
Fir, Fondo Indennizzo Risparmiatori, il portale Consap manovra 2023
Fondo Indennizzo Risparmiatori, il portale Consap

“Serve un intervento del legislatore in merito ai rigetti degli indennizzi del Fir ai risparmiatori coinvolti nel tracollo delle banche venete”: a dirlo è un nutrito gruppo di avvocati - come ci scrive nella nota che pubblichiamo l'avv. Emanuele Compagno - che hanno aiutato numerosi risparmiatori nella predisposizione della domanda di indennizzo.

Da fine 2021, infatti, Consap ha comunicato una serie di “rigetti” per coloro che hanno superato i due requisiti per accedere al Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori) con regime forfettario e cioè un reddito inferiore ai 35 mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore a 100 mila euro. Queste persone, infatti, all’atto della domanda, avevano dichiarato di possedere almeno uno di questi requisiti, risultato insussistente dopo le verifiche di Agenzia Entrate (con alcuni casi ora trasmessi alla giustizia ordinaria, ndr).

“L’intervento richiesto consentirà ai risparmiatori che hanno sbagliato nella dichiarazione di poter accedere al regime ordinario, previsto per coloro che superavano entrambi i requisiti. Serve un provvedimento che autorizzi il deposito della documentazione prevista in questi casi, afferente alle violazioni massive”, dicono i professionisti.

Durante il periodo in cui era possibile caricare le domande, infatti, Consap aveva comunicato che, in caso di erronea indicazione dei presupposti sul reddito, la pratica sarebbe passata dal regime forfettario a quello ordinario, nonché sarebbe stata valutata la scusabilità dell’errore. Consap aveva anche diramato due comunicati su questo, il 19 giugno 2020 e il 06 agosto 2020. Anche il servizio informazioni aveva fornito telefonicamente queste indicazioni.

Così, però, non è stato. Consap, anziché dar corso a quanto comunicato ai risparmiatori, ha direttamente bocciato le domande senza consentire il passaggio all’ordinario.

“Troviamo ingiusto che i risparmiatori subiscano questo trattamento che disattende le promesse” continuano i legali. In molti casi si tratta di superamenti minimi, anche di soli 170,00 euro rispetto al limite. Si tratta di risparmiatori per lo più anziani, persone non abituate a questo tipo di pratiche e che si sono semplicemente sbagliate. Va, poi, considerato che il reddito imponibile può essere inferiore ai 35 mila euro, mentre quello complessivo no. Non si può pretendere che risparmiatori semplici possano comprendere, senza margine di errore, queste differenze. Queste persone vanno aiutate, non punite in questo modo.

Dal momento che sono stati riaperti i termini per il deposito della documentazione per il Fir con riferimento a coloro che hanno iniziato la domanda senza completarla, e per coloro che non hanno risposto alle richieste di integrazione documentale, non si comprende per quale ragione non venga data la possibilità anche a chi ha errato nella comunicazione dei presupposti reddituali, di inserire i documenti afferenti alle violazioni massive. Tra l’altro, Consap sta chiedendo solo oggi documenti, per provare le violazioni massive, non previsti in precedenza e non reperibili, stante il lungo lasso di tempo trascorso dagli acquisti degli strumenti finanziari. I risparmiatori hanno, così, presentato le richieste alle banche per la trasmissione della documentazione, ma finora sono giunte solo delle risposte in cui si comunica che le ricerche sono in corso.

È incomprensibile questo cambio di rotta da parte di Consap che sembra utilizzare una serie di meccanismi per escludere gli indennizzi. “Facciamo un appello ai parlamentari, soprattutto quelli veneti, affinché si interessino con urgenza di questa questione e non lascino soli i tanti cittadini, spesso deboli e disarmati, di fronte a quanto successo. Serve un intervento normativo semplicissimo con cui consentire l’accesso al regime ordinario per coloro che hanno superato i requisiti. Come era stabilito fin dall’inizio. Inoltre è utile un provvedimento affinché le violazioni massive siano valutate con la documentazione disponibile, senza pretendere documenti impossibili da reperire”.

Sei arrivato fin qui?

Se sei qui è chiaro che apprezzi il nostro giornalismo, che, però, richiede tempo e denaro. Se vuoi continuare a leggere questo articolo e per un anno tutti i contenuti PREMIUM e le Newsletter online puoi farlo al prezzo di un caffè, una birra o una pizza al mese.

Grazie, Giovanni Coviello

Sei già registrato? Clicca qui per accedere