Fir: ci crede per il 1° ottobre Villarosa, che per Paragone “è una inutile bomboniera”, e “don” Miatello prega… Pungono Zanettin, Cavallari e Covolo

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Rispamiatori soci delle banche azzerati
Rispamiatori soci delle banche azzerati

Dopo il nostro articolo “Fir, Villarosa ci crede e “don” Miatello prega. Paragone: il sottosegretario è una inutile bomboniera. Con Ruocco sistema è al sicuro come con Casini?”  ecco gli altri, più articolati interventi che ci sono pervenuti sui… confetti della bomboniera.

«Auspico – ci dice, intanto, il deputato vicentino di lungo corso Pierantonio Zanettin (Forza Italia) – che a giorni partano davvero i primi bonifici e la procedura di indennizzo, finora inceppata, si sblocchi. Mi preoccupa invece che continui il distinguo di Villarosa con l’operato della Commissione Tecnica, come se questa non fosse di nomina governativa.
Mi pare una inaccettabile forma di scarica barile.

Che il sottosegretario ricordi che è pari a 480 milioni l’ammontare delle pratiche potenzialmente indennizzabili non mi pare certo una novità. Questo lo aveva già detto il ministro D’Incà, parlando al senato poche settimane fa. Il ministro aveva però riconosciuto che erano solo 780 le pratiche nel frattempo validate dalla Commissione Tecnica.
Come abbiamo già fatto rilevare, sono davvero troppo poche, in quasi quattro mesi di lavoro. Ora Villarosa annuncia che finalmente il primo ottobre si riunirà la Commissione Tecnica. Trovo poco serio da parte del Governo continuare a indicare date, che poi slittano e non vengono rispettate.
Solo poche settimane fa il sen. Pesco, presidente della Commissione Finanze del Senato, aveva detto che gli indennizzi sarebbero partiti in settembre o al massimo per i primi di ottobre. Ora si parla di riunione della Commissione il 1° ottobre per sbloccare la situazione, ma non si dice di quante domande: le 780 convalidate, le  38.282 “istituite” o tutto il blocco di circa 150.000 richieste?
Nella situazione in cui siamo, sarebbe meglio che il governo evitasse proclami, che creano,  prima illusioni, e poi grande frustrazione tra i risparmiatori.
Quando finalmente i primi bonifici saranno  partiti, il sottosegretario Villarosa potrà convocare una conferenza stampa.
Fino a quel momento farebbe  buona cosa a rimanere in silenzio, anche per rispetto delle tante promesse tradite» .

«Caro direttore, ci scrive invece l’avv. Fulvio Cavallari (presidente Adusbef Veneto), apprendo della nota di Agenzia del Sottosegretario Villarosa che annuncia di aver chiesto alla commissione di indennizzare al 100% l’importo delle istanze convalidate .

La commissione si riunirà il primo ottobre per pronunciarsi definitivamente.

Parliamo delle ben note 780 istanze convalidate su 38.288 già istituite da Consap.

Va effettivamente distinto, come dice il sottosegretario, il lavoro preparatorio della Consap da quello della Commissione, l’una funge da supporto nell’esaminare le istanze, la completezza della documentazione allegata e le eventuali richieste di integrazione da far pervenire ai risparmiatori, l’altra ha invece funzioni deliberative.

Va però anche evidenziato che a termini di legge, parrebbe possibile procedere alla liquidazione solamente del 40 % del 30% in assenza di delibera della commissione, così come il pagamento del 100% (cioè del 30% del valore del titolo azionario) sembra possibile solamente a seguito della stesura del piano di riparto, perché così dice la legge.

Infatti le istruzioni Consap nella pagina portale dedicata al FIR dicono: “Gli indennizzi verranno corrisposti con bonifico bancario o postale secondo i piani di riparto approvati dalla Commissione tecnica nominata dal MEF, entro i limiti della dotazione finanziaria del Fondo e fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Così come previsto dall’art.1, comma 502-bis della legge n. 145/2018, nell’erogazione degli indennizzi forfettari è data precedenza ai pagamenti di importo non superiore a 50.000,00 euro.”

Pertanto la richiesta di pagamento del 100% del sottosegretario, pur auspicabile si intenda bene, incontra lo stop del dettato legislativo.

Sarà arduo il compito della commissione nel districare la matassa.

Non credo in definitiva che i commissari vogliano mettersi di traverso all’ipotesi di un ristoro integrale, molto probabilmente invece si trovano di fronte alla procedura di legge che si para loro di fronte.

Che dire? L’augurio per tutti è di trovare il bandolo della matassa, di certo non sarà semplice, su può solo confidare nella capacità interpretativa della norma degli eminenti componenti la commissione per trovare una soluzione»

Chiude la serie di interventi, nell’assenza di altri… interessati (a esporsi?, l’on. Silvia Covolo, componente per la Lega della Commissione Finanze, che ci scrive quanto riportiamo di seguito.

«Anche oggi, in Commissione Finanze, in occasione della discussione sul Recovery Fund ho ricordato al Governo che prima di parlare di semplificazione e innovazione bisogna partire dall’esistente, ovvero dal soddisfacimento di tutti quei risparmiatori che ancora attendono la distribuzione del fondo di 525 milioni di euro previsto per quest’anno in base allo stanziamento di 1,5 miliardi contenuto nella Legge di bilancio 2019 (esecutivo giallo verde). Le parole del sottosegretario non possono essere di conforto, fin tanto che i miei concittadini lamentano di attendere ancora gli indennizzi promessi. Ne ho incontrato uno proprio domenica scorsa, e mi ha evidenziato il problema. Non nascondiamoci dietro ai dettagli tecnici, i risparmiatori attendono risposta! Noi abbiamo attivato tutti i canali di sollecito».

Speremo ben…