Fir, Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico Torta”: fine anno 2022, nebbie e cambi di casacca a Roma

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Fir: Andrea Arman e don Enrico Torta
Andrea Arman e don Enrico Torta

Con tanta fatica e grandi sacrifici siamo riusciti ad avere una legge, ripeto legge – non un’opinione o un punto di vista -, che riserva e devolve ai risparmiatori un miliardo e cinquecento settantacinque milioni di euro: la legge cosiddetta Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR). Dando attuazione a quella legge lo Stato ha indennizzato i risparmiatori per un ammontare complessivo di circa un miliardo di euro, per cui rimangono nella dotazione del FIR ancora cinquecento quaranta cinque milioni di euro che, sempre quella legge, prevede vadano anch’essi ai risparmiatori che sono stati ammessi alla procedura Fondo Indennizzo Risparmiatori. Il testo della legge FIR è –  nonostante i maltrattamenti subiti ad opera di vari politici portatori di particolari interessi –  chiaro.  Ma non per tutti!

Con il cambio di Governi si sono, paradossalmente, scambiate le opinioni rispetto alla questione. Chi prima, dall’opposizione, chiedeva l’indennizzo economico e morale a favore dei risparmiatori oggi, al Governo, stenta a riconoscere e ricordare quanto dichiarato verbalmente e per iscritto. Certamente i nuovi governanti hanno molte e difficili cose da fare, specialmente in questo periodo, però ci è difficile comprendere perché una cosa semplice semplice, come il dare attuazione ad una Legge dello Stato, di cui in tanti si sono  eretti a paladini (spesso immeritatamente), si perda nelle famose nebbie di Roma. Pur essendo nati e cresciuti in questo paese e conseguentemente consci di come vadano le cose in Italia, è davvero incomprensibile quello che sta succedendo con il FIR. Alcuni osservatori insinuano che i soldi non ci siano o siano stati spesi per altro; altri vanno in udienza dai potenti romani di turno; altri ancora belano per avere un favore.

Noi siamo convinti che le leggi che uno stato si è dato vadano rispettate prima di tutto da quello stato.

Noi siamo convinti che la parola data sia sacra ed una società non possa avere alcun proficuo futuro se viene meno la lealtà, specialmente da parte di chi è ai vertici.

Noi siamo convinti che quando un diritto viene riconosciuto per legge non vi possano essere ulteriori valutazioni politiche.

DURI I BANCHI

Gli oltre 500 milioni di euro che avanzano nella legge FIR devono andare ai risparmiatori

L’on par la parola el mus par la cavetha

(proverbio veneto, traduzione: Gli uomini si prendono per la parola, gli asini per la cavezza”

Un caro saluto ed un augurio di cuore per il futuro.

Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico TORTA”

Il presidente avv. Andrea Arman