FIR: definitivo l’aumento dal 30% al 40% per oltre 140.000 già parzialmente indennizzati. Grazie ancora a Zanettin porta socchiusa per i “bocciati”

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FIR (Fondo indennizzo Risparmiatori) su Gazzetta Ufficiale n. 165 dell'11 giugno 2019
FIR (Fondo indennizzo Risparmiatori) su Gazzetta Ufficiale n. 165 dell'11 giugno 2019

La vicenda del FIR, che oggi segna un notevole passo avanti (leggi nostro lancio di fatto in tempo reale «Risparmiatori truffati dalle banche, aumento indennizzi al 40% ora è legge. Zanettin (FI): “Giorno speciale per loro”») somiglia sempre di più ad un giallo a puntate che vede protagonisti sulla scena associazioni dei risparmiatori, politici, giornalisti.

Le prime si sono più volte impegnate a rincorrersi le une con le altre a colpi di proposte di modifica alla 145/2018 che, come ormai tutti hanno capito, è un po’ un colabrodo, che semina dapprima speranze e facili illusioni per poi lasciare circa 4.800 persone con un pugno di mosche in mano per errori, involontari ma anche no, per non parlare del sospirato aumento prima paventato a norma di legge e poi realizzato al fotofinish dopo uno snervante tour su e giù per i palazzi romani dei volenterosi di turno.

I politici, bersagliati a destra e manca da associazioni di risparmiatori, prima propongono di soppiatto un emendamento, gradito a una in particolare, quella di “Noi che credevamo nella BPVI…“, poi vengono costretti a rapidissime retromarce frutto di meditate riflessioni e osservazioni di altre associazioni (leggi «Fir. Dalla proposta solitaria dell’associazione “vicentina” al passo avanti dell’emendamento n. 4.17: dal 30% si passa non al 100% ma almeno al 40%»).

I giornalisti, a volte basiti spettatori di un crac di immani proporzioni, altre volte sono compartecipi se non protagonisti di una battaglia a fianco dei risparmiatori per affermare la tutela del risparmio tanto decantata dalla carta costituzionale e poi tradito: qui va sottolineato il ruolo di testate come ViPiù, sempre e da sempre presente e costantemente sul pezzo come si suol dire (leggi anche, in linea con la soluzione odierna ViPiu.it del 28 marzo scorso «Indennizzi Fir a soci azzerati banche, prof. Bettiol ha la soluzione: “Scorporare controversie e ripartire residuo effettivo. Le associazioni si compattino”»).

Ma tra i politici alcuni si distinguono, infrangendo il luogo comune secondo il quale sarebbero bravissimi a far promesse per poi non mantenerle.

Pierantonio Zanettin (Forza Italia) decreto rave balcani
Pierantonio Zanettin (Forza Italia)

Parliamo del senatore vicentino Pierantonio Zanettin (Forza Italia): la sua scelta di schierarsi al fianco dei risparmiatori con coerenza oggi è stata premiata. Infatti è passato il 22 giugno alla Camera (leggi «Indennizzo FIR al 40%, Zanettin (FI): “Ok alla Camera dei Deputati con approvazione del DL Enti Locali”») e oggi definitivamente al Senato l’emendamento al Dl Enti Locali a firma dell’on. Nicola Ottaviani (Lega) e riportato in fondo*.

Ma la regia dell’operazione, è innegabile, porta proprio la firma del senatore vicentino, oramai ben noto ai più, tra gli interessati, per aver siglato e onorato un patto con la gran parete delle sigle dei Consumatori durante la campagna elettorale.

Dopo un tentato “golpe” dei soliti noti a svantaggio degli oltre 140.000 regolarmente indennizzati per tutelare i 4.800 esclusi per, diciamo, “anomalie” nelle loro certificazioni, la rapida discesa in quel di Roma dell’8 giugno scorso dei volenterosi di turno, fra cui Patrizio Miatello, Barbara Puschiasis, Barbara Venuti  e Milena Zaggia ha fruttato, grazie all’operato sotto traccia ma tenace di Zanettin i successivi incontri con il sottosegretario al MEF Savino e col dr. Mangialavori.

Ora si dovrà attendere solo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quindi i chiarimenti di Consap, ma di fatto si tratta di un aumento automatico dal 30 al 40% (sempre fino a un massimo di 100.000 euro) del “danno” subito per l’azzeramento delle azioni possedute dai soci già indennizzati parzialmente delle banche fallite rientranti nel perimetro del FIR.

Quelle cioè poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018 e cioè (leggi ViPiu.it del 19 dicembre 2018Banca Popolare di Vicenza  Veneto Banca, Banca dell’Etruria e del Lazio, CariChietiBanca delle MarcheCaRiFe, Banca CredivenetoBanca Padovana di Credito CooperativoPopolare Province CalabreBCC Paceco e Bcc Brutia. Solo chi ha cambiato l’IBAN dovrà comunicarlo tramite il portale FIR entro fine luglio.

Rimane aperta la partita di coloro che sono incorsi in errori, magari solo formali o materiali, o di quelli che, come si usa dire, hanno sbagliato il binario tra i due ammessi.

La 145/18 avrà pure tanti meriti (al 31 dicembre 2022 le domande complessivamente valutate dalla Commissione tecnica sono state n. 144.871 per un controvalore di oltre 1.030 mln di euro, definendo l’intero procedimento di valutazione delle istanze sia afferenti al canale forfettario che a quello ordinario – Fonte Consap) ma a volte pare una stazione dei treni un po’ caotica.

Che fare dunque? Il senatore Zanettin. nella parte conclusiva del suo intervento in aula di oggi, ha detto: “…Si tenga comunque conto che il fondo resta più che capiente, perché, anche al netto dell’incremento di indennizzo che oggi stiamo discutendo, restano a disposizione circa 150 milioni (è una cifra per difetto). Ciò premesso, attese le difficoltà interpretative, molti risparmiatori paiono essere decaduti dalle impugnazioni di questi rigetti. A mio giudizio – e mi rivolgo al Governo – si dovrà trovare un modo per consentire di poter ridiscutere le loro posizioni permettendo a coloro che ne hanno i requisiti – hanno quindi commesso degli errori più o meno colpevoli ma comunque hanno i requisiti – di accedere al fondo che, come abbiamo già sottolineato, resta più che capiente. Qualche idea in proposito ce l’abbiamo e sarà nostra cura presentarla al Governo in altri provvedimenti prossimamente all’esame del Senato. Sono sicuro che le nostre proposte, come quella riguardante l’aumento dell’indennizzo, saranno adeguatamente vagliate dal Governo. Quindi, concludendo il mio intervento, non posso che riconfermare, a nome dell’intero Gruppo Forza Italia, la grande soddisfazione per l’approvazione dell’aumento dell’indennizzo a favore dei truffati dalle banche”. 

*Emendamento FIR Ottaviani

Dopo il comma 3, aggiungere i seguenti:  3-bis. La misura dell’indennizzo stabilita dall’articolo 1, comma 496, primo periodo, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, è incrementata al 40 per cento. A tal fine la quota aggiuntiva dell’indennizzo è determinata sulla base delle risultanze istruttorie e dei dati già acquisiti dalla Commissione tecnica di cui al comma 501 del citato articolo 1 della legge n.145 del 2018 in relazione alle domande presentate entro i termini di legge. Ai fini dell’accredito, in caso di variazione del codice IBAN già indicato, l’avente diritto all’indennizzo comunica, a pena di decadenza, entro il 31luglio 2023, il nuovo codice IBAN con modalità telematica tramite il portale del Fondo indennizzo risparmiatori (FIR). 3-ter. All’articolo 1, comma 63, della legge30 dicembre 2021, n. 234, le parole: «30 giugno 2023» sono sostituite dalle seguenti:«31 ottobre 2023». A tal fine è autorizzata la spesa di 150.000 euro per l’anno 2023, cui si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo di parte corrente di cui all’articolo 34-ter, comma 5, della legge 31 dicembre 2009, n.196, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. 3-quater. All’articolo 3, comma 7-bis, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, convertito, con modificazioni, dalla legge 24febbraio 2023, n. 14, le parole: «750.000euro», ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «1 milione di euro».”