In uno degli ormai innumerevoli viaggi a Roma, prima per “costruire” il FIR, poi per farlo partire e, ora, per farlo utilizzare fino il fondo, il 9 e 10 novembre 2022 Patrizio Miatello, Presidente dell’Associazione Ezzelino III da Onara – Associazione Giustizia Risparmiatori, ha consegnato a mano e personalmente una lettera a tutti i Gruppi Parlamentari di maggioranza e opposizione, a palazzo Chigi per il presidente del consiglio Giorgia Meloni e al Ministero dell’Economia e delle Finanze per il ministro Giancarlo Giorgetti.
L’auspicio non solo di Patrizio Miatello ma di tutti risparmiatori azzerati dal crac delle banche venete, di gran parte delle associazioni a cui molti di loro hanno aderito e dei loro legali (qui una lettera di alcuni di loro, ndr) è riassunto dalla frase del presidente di Ezzelino III da Onara: “Speriamo che in tanti pretendano il riparto delle rimanenze previsto dalla legge entro il 31.12.2022, senza condizioni di altre complicazioni”.
E come non dargli ragione in un momento in cui il nuovo Governo, per esaudire almeno in piccola parte le promesse elettorali, vede come oro il miliardo che vorrebbe recuperare da alcune limitazioni da porre al Reddito di cittadinanza e potrebbe anche mirare a “deviare” dalla destinazione iniziale i 500 milioni residui del Fir dopo le liquidazioni iniziali fino al 30% del costo delle azioni azzerate (fino a un massimo di 100.000 euro) come previsto dalle legge istitutiva del Fondo Indennizzo Risparmiatori?
Questa stessa legge, però, prevede che, in caso di residui (oggi per il FIR ammontano a circa 500 milioni di euro sui 1.575 stanziati, ricordiamolo, senza costi per i contribuenti visto che le risorse provengono dai cosiddetti fondi dormienti), la percentuale di indennizzo salga oltre il 30% fino ad esaurimento delle disponibilità.
Questo è il succo delle lettera di Patrizio Miatello a nome della sua associazione, e non solo, pensiamo, a tutte le Istituzioni politiche nazionali, che, in varie loro componenti, in campagna elettorale, si sono battute perché quei 500 milioni non “scomparissero” per essere destinati ad altri bisogni, di sicuro legittimi, ma meno di chi prova solo a riavere, sia pure in parte, quanto era suo.
Anche noi di ViPiu.it (prima VicenzaPiu.com), che alle battaglie per il FIR pensiamo di aver contribuito nei limiti delle nostre possibilità di informazione e “pressione” ma col massimo del nostro impegno, rilanciamo l’appello dei risparmiatori alle forze politiche ed, in primis, a chi nelle sedi istituzionali romane rappresenta Vicenza, Treviso e il Veneto, ma senza dimenticare che circa il 60% dei soci azzerati di BPVi e Veneto Banca, con responsabilità anche del Sistema, è distribuito su quasi tutto il territorio nazionale.
Il direttore
La lettera consegnata a senatori, deputati, presidente del Consiglio e ministro dell’economia
A tutti i gruppi parlamentari
Oggetto: Risparmiatori Vittime delle 11 ex Banche cancellate, riparto rimanenze € 400/500 milioni del FIR Fondo Indennizzo Risparmiatori Legge 30 dicembre 2018 n. 145
Facendo seguito alle innumerevoli mail inviate al MEF e all’ex Governo, portiamo alla Vostra attenzione il bisogno delle oltre 137.000 famiglie dei risparmiatori vittime già accertate con
l’indennizzo iniziale da parte del FlR gestito da CONSAP, famiglie che al 90% avevano ed hanno redditi di molto inferiori ai 35.000 euro annui, privi totalmente di patrimonio mobiliare, di risparmi cancellati dalle banche poste in liquidazione coatta amministrativa dal 2015 al 2017, che stanno attendendo quel riparto delle rimanenze, previsto dalla legge, come la manna dal Cielo per salvarsi…
Purtroppo per queste famiglie a cui erano stati cancellati i risparmi di una vita, la crisi pandemica e la crisi energetica hanno avuto e stanno avendo un peso enorme, che in molti casi è stato ed è insostenibile.
Ritenendo che per gran parte dei risparmiatori vittime accertate ci sia in atto un’emergenza sociale. preghiamo di dare la massima attenzione per sbloccare al più presto il riparto delle rimanenze, attualmente bloccate.
Come è noto, ai sensi della Legge 30 dicembre 20I8 n. 145 è stato istituto un Fondo indennizzo risparmiatori (FIR) al fine di erogare indennizzi a favore dei risparmiatori che hanno subito un pregiudizio ingiusto da parte delle banche e loro controllate aventi sede legale in Italia, poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 dicembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018, in ragione della violazione massiva dagli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza, ai sensi del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998.
La misura dell’indennizzo per gli azionisti è commisurata al 30 percento del costo di acquisto entro il limite massimo complessivo di 100.000,00 euro per ciascun risparmiatore, ovvero del prezzo medio in caso di più acquisti. La percentuale del 30 percento entro tale limite, può essere incrementata qualora in ciascuno degli anni 2019, 2020, 2021 le somme complessivamente erogate per l’indennizzo secondo il piano di riparlo siano inferiori alle previsioni di spesa dell’esercizio finanziario, nel pieno rispetto dei limiti di spesa della dotazione finanziaria FIR e fino al suo esaurimento.
La dotazione finanziaria è di 525 milioni di spesa per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. Con legge 30 dicembre 2021 n. 234 l’attività di erogazione del FIR è stata prolungata al 31 dicembre 2022 così come il funzionamento della Commissione istituita per delibera sulla liquidazione degli indennizzi. Le liquidazioni complessive effettuale ammontano a circa un miliardo. Si prospetta un residuo di circa 500 milioni.
A sensi dell’art. 496 della legge 30 dicembre 2018 n. 145 la percentuale del 30% come si è evidenziato può essere incrementata, qualora le somme complessivamente erogate siano inferiori alla previsione di spesa dell’esercizio finanziario.
Ne consegue che va fatta, stante il risparmio di spesa conseguito, una ulteriore ripartizione tra coloro che hanno ottenuto l’indennizzo iniziale. Non può ritenersi che tale ulteriore ripartizione sia nella discrezionalità della P.A. (Pubblica Amministrazione, ndr)
La legge espressamente prevede l’ulteriore ripartizione, né prevede alternative della stessa. Ne consegue che sussiste il diritto dei risparmiatori all’ulteriore riparto, che va definito entro il 31/12/2022. Il potere della Commissione è in realtà un dovere. Non tragga in inganno l’uso del futuro ”potrà”. Si tratta dell’esercizio doveroso di un potere.
Malgrado il chiaro disposto normativo pare che la commissione per procedere al riparto voglia un input da parte del Ministero.
Di conseguenza si invita a sollecitare il Ministero a provvedere nel senso di disporre che si proceda all’incombente, in quanto con l’imminente scadenza del 31/12/2022 della Commissione Tecnica FIR, i tempi per il riparto sono limitati.
Il mancato riparto darebbe luogo a molteplici problemi, molti irreversibili, oltre ad un gigantesco contenzioso.
Rimanendo a Vostra completa disposizione, per eventuali chiarimenti, con l’occasione auguriamo di cuore un buon lavoro per la salvezza dell’Italia.
Cordiali saluti
Padova, lì 9 Novembre 2022
Patrizio Miatello
Presidente associazione Ezzelino III da Onara – Associazione Giustizia Risparmiatori