“La grande capacità nell’effettuare pagamenti massivi è stata determinante anche per il successo nella gestione del FIR, per il quale Consap ha curato l’istruttoria di tutte le domande rispondendo a oltre 144.000 richieste ed erogando circa 1 miliardo di euro agli azionisti, relativo al 30% di indennizzo“.
Lo afferma l’amministratore delegato Consap, Vincenzo Sanasi d’Arpe: “A dicembre sono stati effettuati altri 125.000 bonifici per un totale di 324 milioni di euro – prosegue – al fine di corrispondere un ulteriore 10% del riconosciuto agli azionisti truffati già indennizzati dal FIR. In totale, Consap ha disposto pagamenti per oltre 1.350.000.000 euro, effettuando complessivamente 269.000 bonifici. Anche il contenzioso pregresso, patrocinato direttamente dall’Avvocatura Generale dello Stato, è ormai in via di definizione”.
Anche il Presidente di Consap Sestino Giacomoni ha affermato che “Consap, società in house del Ministero dell’Economia e delle Finanze, lavorando con efficacia e tempismo, si è dimostrata all’altezza dei compiti che le sono stati affidati dal Governo, realizzando appieno la sua funzione sociale e mettendosi, come sempre, al fianco dei cittadini e delle loro famiglie“.
In una nota diffusa da Consap si legge: “Il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) ha garantito sostegno ai risparmiatori che hanno subito un pregiudizio ingiusto da parte di banche e loro controllate poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018, con una dotazione iniziale di 525 milioni di Euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
Al fine di indennizzare gli aventi diritto, è stata istituita una Commissione tecnica – costituita da esperti qualificati individuati dal MEF – incaricata di esaminare le domande dei richiedenti e l’ammissione all’indennizzo. Consap SpA – Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici – ha svolto attività di segreteria della Commissione tecnica e ha predisposto la piattaforma informatica di supporto per la gestione delle domande e dei relativi pagamenti.
Il processo di acquisizione e lavorazione delle domande, completamente dematerializzato, ha consentito agli interessati di presentare l’istanza di indennizzo e di monitorare tutte le fasi della procedura istruttoria (anche durate la pandemia da Covid-19), dando luogo ad una gestione documentale più efficiente ed efficace in termini di contenimento dei costi e velocità delle istruttorie”.