On. Pierantonio Zanettin, che giudizio si sente di dare sulla sessione di bilancio in corso, relativamente al FIR?
Personalmente non trovo motivi per esultare.
E’ stato solo elevato al 100 % il tetto degli acconti, come, tra le altre cose, avevo proposto anche io.
E’ certamente una cosa positiva, perché ora almeno arriveranno ai risparmiatori truffati degli indennizzi più dignitosi, rispetto a quelli erogati fino ad oggi.
Ma le questioni, che avevo posto all’attenzione del Governo, con le altre mie proposte emendative, che sono state tutte respinte, rimangono sul tappeto.
Ricordi sinteticamente ai nostri lettori, che già hanno letto delle sue iniziative, cosa aveva proposto?
Avevo chiesto di semplificare il lavoro della Commissione tecnica, che purtroppo sta procedendo a rilento, e di elevare sensibilmente gli indennizzi.
Ma su questi punti il governo è rimasto sordo.
Temo quindi che proseguiranno i ritardi nell’evasione delle pratiche ed i problemi interpretativi, segnalati dalle associazioni dei risparmiatori, resteranno irrisolti.
Anche il sottosegretario Villarosa aveva chiesto di velocizzare i lavori della Commissione.
E’ vero.
Il sottosegretario Villarosa proponeva di semplificare il lavoro della Commissione tecnica, autorizzandola ad una approvazione massiva delle pratiche.
Ma anche quella sua proposta alla fine è stata respinta.
A proposito, quando verrà il governo in Commissione a fare il punto sul FIR?
Il sottosegretario Baretta, che era stato delegato dal ministro Gualtieri, doveva venire in Commissione banche lo scorso 15 dicembre, poi però, ha avuto un impegno, e l’audizione è saltata.
Se ne riparlerà a gennaio.
Per il Fir il tempo più coniugato è quello al… futuro.