Enotour Fischettiwine in Sicilia ai piedi dell’Etna con Wine Specialists Journal

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Azienda Fischettiwine, ph. Erika Lumento
Azienda Fischettiwine, ph. Erika Lumento

La curiosità di travalicare i confini della regione nella quale la Wine Specialists Council si radica, cioè la Puglia, ci ha spinti persino in Sicilia, un territorio che adoriamo, per apprezzare le prelibatezze enologiche dell’Azienda Fischettiwine, situata sul versante nordorientale delle pendici dell’Etna, a Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania.

L’Azienda Fischettiwine può fare affidamento per la sua produzione su circa ottomila piante, con le quali riesce ad ottenere circa sei/settemila bottiglie numerate per anno, vale a dire meno di una bottiglia per pianta. Avendo essenzialmente piante ad alberello, la raccolta si svolge esclusivamente a mano, dal momento che non c’è abbastanza spazio tra le piante per il passaggio del dispositivo meccanizzato. Ogni tipo di trattamento, dunque, viene fatto a mano e ciò ha agevolato il passaggio al biologico, per il quale sono previsti quattro anni di conversione e che avverrà proprio nel 2023. Va da sé che per ottenere la certificazione biologica, Fischettiwine utilizza solo elementi naturali.

Nerello mascalese di Fischettiwine, ph. Erika Lumento
Nerello mascalese di Fischettiwine, ph. Erika Lumento

Le piante sono molto antiche, il vigneto ha una età media di cento anni con piante di ottant’anni, ma anche piante da centoventi anni, con radici molto profonde per potersi approvvigionare di acqua anche nei periodi molto secchi siciliani. L’altitudine è di circa 650 m.s.l.m. e dal vigneto è visibile la stupenda punta dell’Etna. Tra i vigneti ci sono molti alberi da frutta, ad esempio il melo, il pero, il fico, alcuni castagni, piante di kiwi e ciliegi, già anticamente piantati per contribuire a fertilizzare il terreno, proteggere le uve e migliorare il terroir .

Quando si vendemmia, circa verso la metà di ottobre, anche se il cambiamento climatico sta anticipando un po’ i tempi, a fine settembre,  la vendemmia a mano si fa in pochi giorni. Si inizia con i bianchi, ma poiché le piante sono tutte mischiate, si devono andare a cercare. Il secondo giorno si procede con i rossi, mentre il terzo giorno si vendemmiano le piante più vecchie, quelle che hanno circa 160 anni e si trovano lungo il muro di cinta, le quali, grazie alle pietre a secco, sono rimaste al riparo negli anni. Sono tutte di rosso, Nerello mascalese, top quality di produzione, che, tra l’altro, non si può raccogliere tutti gli anni e al momento l’ultima annata ancora disponibile è la 2014. Sono le piante più grandi e sono anche quelle che hanno la resa maggiore: da queste viene fatta la riserva.

In estate, essendoci ancora i frutti sulle piante, è bello passeggiare tra le stesse per ammirarle, ma anche in inverno il giro per il palmento offre uno spettacolo davvero particolare.

La costruzione della proprietà risale alla fine del 1700 circa, ma si tratta di notizia appresa solo da ricostruzioni verbali tramite uno storico di Linguaglossa.

Bottaia Fischettiwine, ph. Erika Lumento
Bottaia Fischettiwine, ph. Erika Lumento

Il giro prosegue con la visita della vecchia bottaia, nella quale oggi sono presenti diverse botti tonneaux e barrique nonché le classiche botti d’acciaio. Nella vecchia cantina, invece, è possibile vedere ancora i luoghi dell’antico processo di pigiatura delle uve sul pavimento a pietra lavica inclinato. I succhi spremuti venivano convogliati in un canale detto “musso di cane” e da qui andavano a colmare due vasche di raccolta dove avveniva la fermentazione. Il vino veniva poi miscelato in delle zone di raccolta sottolivellate e poi raggiungeva le cisterne tramite un canale, lasciando in basso i sedimenti per gravità.

In passato le uve bianche e rosse venivano mischiate per fare un unico vino, senza separarle come accade oggi, e venivano raccolte in botti superiori a 3000 litri, in castagno e non in rovere francese. Oggi il castagno non si usa più perché lascia un aroma amaro nel vino. Nei muri antichi, conservati ancora intatti, è possibile vedere dei fori che fungono da flussi di areazione, creati per mantenere freschi i vini. I muri nuovi, invece, sono in cocciopesto e terreno delle zone circostanti.

Salendo sul soppalco si vede dall’alto la pressa, che veniva utilizzata dopo la pigiatura e la cui vite non era in castagno, ma era un albero che veniva piantato ad hoc e veniva cambiato ogni volta che si usurava troppo. Dove in passato c’era la gabbia per le fecce, ora c’è un tavolo in legno sul quale è possibile degustare vini abbinati a pietanze locali…e noi siamo pronti per la degustazione dei meravigliosi vini dell’Azienda Fischettiwine!

E, allora…evoè!!!

Casale Fischettiwine, ph. Erika Lumento
Casale Fischettiwine, ph. Erika Lumento