«A causa dell’elevata tassazione sui terreni agricoli si penalizzano gli ex agricoltori che, pur in pensione, continuano a lavorare per la tutela del territorio e del paesaggio. Scriveremo ai sindaci dei comuni interessati chiedendo di azzerare l’aliquota Imu per il prossimo anno».
Lo annuncia Alessandro Del Carlo, Presidente dell’associazione pensionati della CIA-Agricoltori italiani impegnata, insieme ai centri di assistenza fiscale CAF-Cia, nella tutela sociale e la difesa del reddito degli associati e degli anziani. I due enti sostengono, per quanto possibile, la necessità di eliminare l’Imu per oltre 455.000 ex agricoltori, che attraverso la loro insostituibile opera garantiscono ancora la cura e la valorizzazione del territorio. Aggiunge il presidente di CAF-Cia Agricoltori italiani Alessandro Mastrocinque: «Nonostante gli interventi fiscali a favore dei redditi da pensione più bassi realizzati in questi ultimi anni, le perdite del potere d’acquisto per i pensionati restano tuttavia significative, e totalmente attribuibili al maggiore carico fiscale determinato dal progressivo inasprimento delle addizionali Irpef locali. Inoltre, nella produzione normativa nazionale dell’ultimo anno, attraverso vari decreti, non c’è stata risposta alle richieste dei pensionati che restano esclusi da ogni beneficio. E neppure la pensione di cittadinanza, con i rigidi requisiti imposti, ha risolto il problema con appena 159.672 persone coinvolte fino al primo trimestre di quest’anno. L’ANP-CIA e il CAF-CIA proseguono con l’impegno di sollecitare le risposte che i pensionati dell’agricoltura non hanno avuto, ritenendo utile un provvedimento di carattere locale come l’azzeramento dell’aliquota IMU sui terreni, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2020.
L’Imu per i terreni agricoli – aggiunge Mastrocinque – è stata oggetto negli ultimi anni di continue variazioni normative, ma resta immutato l’annoso problema della tassazione dei terreni agricoli, ubicati in comuni non montani, di proprietà di pensionati o affittati che sono soggetti all’Imu. In tale contesto gli ex agricoltori (non più iscritti all’INPS e con posizione fiscale chiusa) sono costretti a pagare cifre importanti che coprono diversi mesi della loro pensione, pur continuando a lavorare e manutenere i terreni oggetto di imposizione a tutto vantaggio sociale. La nostra proposta, oltre a salvaguardare la situazione economica dei pensionati, favorisce il ricambio generazionale nel settore agricolo e contrasta l’abbandono dei fondi agricoli».
Roma, 14 giugno 2021