«Dopo aver riletto i suoi due ultimi articoli sul flop delle due ex Popolari Venete ovviamente si dovrà approfondire in sede di commissione ogni punto in chiaroscuro della vicenda che vede i vertici di Bankitalia indicato come i registi di in operazione di morale suasion dall esito infelice»: è così che esordisce l’avv. Fulvio Cavallari, presidente di Adusbef Veneto, che al rientro dalle sue ferie (le nostre chissà se e quando inizieranno) ci chiama facendo riferimento a “Veneto Banca, BPVi, Carrus, Iorio, Bankitalia, Atlante: i dubbi di Schiavon sul dramma, commissione Ruocco li sciolga! Se non ora quando?” del 17 agosto e a “Vicenza – Montebelluna, il derby giocato con regole diverse e in campo non neutro a Roma: perso dai soci delle banche e dal Veneto” del 23 scorso.
E quindi?
Auspico che chi sa venga sentito in Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario e che sia data la possibilità di fornire precisi riscontri documentali e testimoniali ai dubbi sollevati
Cosa potrà fare, avv. Cavallari, la Commissione fortemente voluta dal M5S e cavallo di battaglia della sua campagna elettorale nel 2018 ma che ora sembra adagiata su temi interessanti come l’attuazione dei decreti finanziari dell’emergenza Covid e rischia di diventare autoreferenziale e fin troppo statica?
In questo senso sarà determinante il ruolo ispettivo della commissione che non dimentichiamolo agisce con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria. Troppi risparmiatori hanno sofferto di queste vicende e se ora tarda anche l’agognato rimborso del FIR, venga almeno data a loro la possibilità di sapere come e perché due banche di riferimento per il territorio sono state liquidate lasciando il Veneto di fatto senza punti fermi nel territorio.
La commissione precedente, avv. Cavallari, quella guidata con soporosa perizia vetero democristiana da Pier Ferdinando Casini, parve non voler affondare la lama sul male, ancora oggi, occulto ed evitò di ascoltare con maggior determinazione alcuni dei protagonisti chiave convocati, come Visco e Barbagallo. Come pure tralasciò di convocarne altri, come Franco Antiga, ex vice presidente di Veneto Banca ora, purtroppo, deceduto, la cui audizione fu richiesta, invano, da Matteo Orfini (Pd) al termine dell’audizione di Vincenzo Consoli che lo aveva indicato come testimone delle pressioni di Barbagallo per la confluenza in BPVi della Popolare di Montebelluna.
Chi sa parli, dica il perché di fatti e accadimenti e faccia luce e chiarezza perché il tempo è scaduto e perché nulla resti senza una vera spiegazione. Di fatto il Veneto, singoli risparmiatori e piccoli e medi imprenditori contavano molto, anzi puntavano sulle banche territoriali per affrontare programmi di sviluppo ma anche periodi di crisi economica come questo. Ora sono stati lasciati soli con se stessi e come riferimento hanno solo le grandi aggregazioni bancarie tanto care all’Unione Europea. Ma siamo proprio sicuri che la soluzione finale sia quella giusta?
Noi e quel Veneto no, ma sta alla Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presieduta dalla pentastellata Carla Ruocco, di fare almeno chiarezza.