In merito all’articolo pubblicato su Il Giornale di Vicenza l’8 novembre 2024 (riportato in fondo*), “firmato – scrive in una nota Roberto Fogagnoli, segretario del Partito della Rifondazione Comunista di Vicenza – immaginiamo dal rappresentante di Fratelli d’Italia A. Benigno”, Fogagnoli desidera chiarire “alcune affermazioni gravi e profondamente distorte” riguardo alla manifestazione pacifica tenutasi il 5 novembre scorso davati alla caserma Ederle.
ViPiu.it ne ha riferito (“FdI Vicenza condanna i vandalismi contro la Caserma Ederle durante la manifestazione pro Palestina: “Possamai prenda le distanze”) ma riportando le affermazioni della nota originale che ci sembrano meo “roboanti” di quelle lette sul quotidiani locale o interpretateb come tali da Fogagnoli che nella sua firma evidenzia anche lo slogan “Palestina Libera – Intifada fino alla vittoria”.
L’evento ha visto la partecipazione di oltre 300 persone appartenenti a diverse realtà sociali, tra cui il Bocciodromo, Rifondazione Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori, Donne per la Palestina e AltoVicentino per la Palestina.
Fogagnoli critica duramente l’articolo del GdV, evidenziando che riporta termini come “attacco”, “razzi” (nel titolo “attira lettori” e nel testo, mentre nella didascalia scrive fuochi di artificio, ndr) e “disordini”, che non rispecchiano quanto avvenuto. Secondo il segretario del PRC di Vicenza, queste parole suggeriscono una narrazione guerresca totalmente priva di fondamento: “Non ci sono stati disordini né tantomeno razzi, ma solo semplici petardi natalizi. La manifestazione è stata del tutto pacifica, priva di episodi pericolosi, e ha avuto l’unico scopo di sensibilizzare sull’emergenza umanitaria in Palestina”.
Vandalismo e regole democratiche: accuse senza fondamento
Benigno (con Alghieri, ndr), secondo l’articolo, accusa i manifestanti di “vandalismo” e “disprezzo per le regole democratiche”. Fogagnoli replica fermamente: “Quali regole democratiche sarebbero state violate? Nessuna. Al contrario, i nostri movimenti sociali hanno sempre rispettato tali principi, a differenza delle ronde fasciste che, in più occasioni, hanno usato violenza per reprimere il dissenso.”
Il segretario di Rifondazione minimizza anche l’uso dei petardi durante la manifestazione, definendoli “gli stessi che vengono accesi nelle sagre di paese e durante il Capodanno”. Paragonarli a bombe a grappolo, fosforo bianco o uranio impoverito è, secondo Fogagnoli, “un’assurdità propagandistica che non merita altro che condanna”.
L’appello al sindaco Possamai
Sempre secondo Fogagnoli, Benigno ha chiesto al sindaco Giacomo Possamai di prendere le distanze dai manifestanti, ma il segretario ribatte con sarcasmo: “Sorridiamo amaramente: crediamo che il sindaco attuale, così come i suoi predecessori, abbia già dimostrato dove si colloca, accogliendo rappresentanti di interessi economici legati a governi che violano sistematicamente i diritti umani. Sarebbe auspicabile che il sindaco Giacomo Possamai, in quanto cattolico praticante, seguisse con maggiore attenzione le parole di Papa Francesco, che ha più volte invocato la pace e la giustizia, anziché assecondare le spinte propagandistiche di Benigno.”
Chi semina odio?
Se Aldighieri e Benigno accusano i movimenti sociali di alimentare l’odio Fogagnoli replica: “Chi pratica davvero l’odio? Noi, che lanciamo petardi per simboleggiare il dolore di un popolo oppresso o chi giustifica il bombardamento di ospedali, scuole e abitazioni, provocando la morte di donne e bambini? Chi sostiene apertamente governi che usano violenza indiscriminata contro popolazioni civili?”
L’accusa di antisemitismo è rispedita al mittente con decisione da Fogagnoli: “Non siamo mai stati e non saremo mai antisemiti: siamo antisionisti. Anche i palestinesi sono semiti: lo studio della storia e della politica potrebbe giovare ai sigg. Benigno e Aldighieri.”
Conclusioni
Roberto Fogagnoli invita, quindi, non noi che abbiamo ripreso i toni meno aggressivi presenti nella nota scritta di Benigno e Aldighieri ma Il Giornale di Vicenza a pubblicare qa replica al GdV inviata ieri (e che abbiamo appena pubblicato per darle la giusta visibilità visto che altrove, ad oggi, non ne abbiamo trovato traccia) “per ristabilire la verità e dare voce a chi si impegna quotidianamente per la giustizia e la pace”.
“Non accettiamo – conclude Fogagnoli – che le nostre iniziative siano criminalizzate da una narrazione distorta e propagandistica.”
L’articolo di ieri su Il Giornale di Vicenza, senza firma
L’attacco
«Il sindaco condanni i razzi contro la Ederle»
I fuochi d’artificio e i razzi esplosi dagli antagonisti martedì sera in direzione della caserma Ederle, durante la manifestazione pro Palestina, accendono la polemica politica. Fratelli d’Italia interviene sull’argomento e chiede che il sindaco Possamai condanni pubblicamente il comportamento dei centri sociali e ne «prenda le distanze». Tutto questo mentre le indagini della Digos per identificare i responsabili sono soltanto all’inizio.«Questi episodi sono inaccettabili e mostrano un profondo disprezzo per le regole democratiche e per la nostra comunità – dichiara Alessandro Benigno, presidente cittadino in pectore di FdI -. Vicenza merita di essere una città dove ogni forma di protesta possa essere espressa in modo pacifico e rispettoso, senza sfociare in atti di vandalismo e intimidazione. Esprimiamo piena fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine affinché i responsabili siano identificati e perseguiti. Chiediamo inoltre che tutte le forze politiche, a partire dal sindaco Possamai, prendano pubblicamente le distanze da queste manifestazioni che nulla hanno a che fare con la tutela dei diritti e della libertà d’espressione, ma rappresentano solo un ennesimo atto di prevaricazione e violenza da parte di un centro sociale ormai tristemente noto per questi comportamenti». Nicolò Stefano Aldighieri, dirigente e consigliere di quartiere di San Pio X, aggiunge: «Gli americani che vivono e lavorano nella nostra città sono parte integrante della comunità vicentina e meritano la nostra piena solidarietà. Auspichiamo che anche il sindaco esprima pubblicamente la sua condanna verso questi atti e prenda le distanze da una politica di odio che non rappresenta lo spirito di amicizia e rispetto reciproco che contraddistingue da sempre Vicenza e i vicentini».