Foglio di via con divieto di soggiorno per un anno a Roma per Stefano Puzzer, il portuale di Trieste a capo della protesta no green pass, che ieri in piazza del Popolo aveva aperto un banchetto per protestare contro il certificato verde – premette nella che pubblichiamol’Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr). O non sappiamo qualcosa o forse la Questura di Roma è “più realista del re”.
Noi, documentati dai media, apprendiamo che il leader no green pass non usa violenza e cerca dialogo con i propri interlocutori, incluse le autorità a cui si è rivolo con la sua manifestazione nella Capitale. Un cittadino che manifesta il proprio dissenso contro alcuni provvedimenti e che ha probabilmente violato le norme sull’affitto del suolo pubblico dove ha messo il banchetto e sul mancato preavviso dell’iniziativa alle forze dell’ordine. Illeciti amministrativi che, non avendo creato problemi di ordine pubblico sfociati in violenza e simili, abitualmente si conciliano con un’ammenda che, nel caso di reiterazione, potrebbe lievitare ulteriormente e, sempre nel caso di persistenza nella reiterazione, potrebbe portare ad un impedimento fisico, financo al foglio di via.
Siamo sicuri che la situazione fosse da foglio di via… per un anno? Non entriamo nel merito delle decisioni della Questura romana, ma il dubbio ci viene, considerato anche il clamore suscitato da un simile provvedimento nel momento in cui le Autorità si apprestano a varare nuovi provvedimenti antipandemici come il prolungamento dello stato di emergenza. Provvedimenti che per essere funzionali hanno bisogno, e molto, di concordia e non di frapposizione – come sembra in questo caso – con la violenza della legge.
Decisione di ordine pubblico che ci sembra presa con considerazioni politiche, di quella politica che dovrebbe farci temere per la tenuta dello Stato democratico.