Foibe, a Montecchio rubata targa martiri. Villanova (lista Zaia): “massacro da parte di truppe titine è verità storica”

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targa foibe Alberto Villanova
targa foibe Alberto Villanova

“La verità fa male. Soprattutto a chi, per decenni, ha cercato ignobilmente di nasconderla nelle viscere del Carso. E ora che la verità sta scritta nelle targhe commemorative, chi vuole continuare a negare ciò che è stato è costretto a rubare le prove per cercare di non far sapere al mondo quello che tutti sanno: gli infoibati furono massacrati dai partigiani titini. Un segno della povertà umana e morale di chi compie gesti simili”. Questo il commento affidato a un comunicato di Alberto Villanova, Capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto, “alla notizia del furto della targa posta per ricordare i martiri delle foibe, avvenuto nella notte, a opera di ignoti, a Montecchio Maggiore”.

“Mi auguro che le Forze dell’ordine individuino rapidamente i responsabili di questo squallido furto – auspica il consigliere regionale – I colpevoli, probabilmente, non hanno accettato il fatto che un’amministrazione comunale, come quella di Montecchio Maggiore, ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco una verità storica quale il massacro delle foibe da parte delle truppe titine. Per questo, confido che gli autori di questo gesto ignobile vengano individuati e condannati come si deve: dovrebbero essere portati sul Carso a vedere con i propri occhi cosa sono le foibe e i luoghi in cui la violenza dei partigiani comunisti di Tito si scatenò dopo la guerra contro migliaia di nostri connazionali innocenti”.

“Se l’Italia voleva un valido motivo per inginocchiarsi alle partite di calcio, l’ha trovato: il continuo sfregio del ricordo di 7000 vittime italiane e di 350.000 esuli prima dimenticati per 60 anni e ora costantemente insultati da azioni come questa”, conclude Alberto Villanova.