Ho partecipato con altri colleghi consiglieri – scrive Giovanni Rolando del Pd – e il Sindaco che ha tenuto l’orazione ufficiale dell’Amministrazione, il Prefetto e Questore di Vicenza, la senatrice Daniela Sbrollini, il presidente della sezione cittadina dell’Anpi Luigi Poletto, il presidente dell’Associazione Volontari della Libertà, autorità religiose e militari, alla commemorazione per il Giorno del Ricordo. Cerimonia più partecipata rispetto ad anni precedenti a detta di molti, pur con un tempo atmosferico che a tratti faceva scendere pioggia dal cielo.
La tragedia delle foibe, a lungo rimossa, viene oggi riconosciuta. Anche se ancora divide. Ma va fatto di tutto per condividere una memoria sulla base dei fatti storici. E’ stato, quello delle foibe, un lascito della seconda guerra mondiale che causò morti e sofferenze. Con una marea di profughi giuliano -dalmati che si riversarono al di qua del confine orientale. Tanta gente che non sempre fu accolta bene poiché l’equazione italiano-fascista era funzionale alla geopolitica del dopoguerra. Che si radicò largamente.
Tanta gente esodata, che però a Vicenza venne accolta organizzando accoglienza e aiuti: la lapide apposta all’ingresso esterno della scuola media A. Giuriolo, lo ricorda.
“Viviamo un tempo – dichiara l’on. Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia – in cui ancora esistono esponenti dell’Anpi che negano l’orrore delle foibe. La Giornata del Ricordo è proprio per questo fondamentale, affinché ci sia sempre memoria dei crimini perpetrati dai comunisti titini a danno degli italiani.Ricordiamo le nostre vittime perché l’orrore della violenza etnica non possa ripetersi e non trovi mai scusanti”.