Fondazione Cariverona, oltre 1,2 milioni di euro per 16 progetti di economia circolare: 4 a Vicenza

122
Fondazione Cariverona economia circolare

Oltre 1,2 milioni di euro a sostegno di 16 progetti di educazione all’economia circolare. Con il bando Format, Fondazione Cariverona punta a dare il proprio contributo per la trasformazione degli attuali modelli di produzione e di consumo in alcuni settori chiave per il futuro dei territori, promuovendo una nuova cultura della sostenibilità fondata sul riuso e sul riciclo. Secondo i dati, le iniziative (5 a Verona, 4 a Vicenza e Ancona, 1 a Mantova e 2 interprovinciali) coinvolgeranno complessivamente 155 scuole e istituti e porteranno circa 6mila giovani under 35 ad adottare stili di vita e pratiche sostenibili, anche grazie all’erogazione di oltre 3.500 ore di formazione

Gli interventi promuovono la transizione verso un’economia circolare in alcune aree considerate strategiche per le cinque province, dal settore della moda alla gestione dei rifiuti tecnologici, dalla filiera alimentare a quella degli imballaggi e della plastica

Alcuni progetti insistono, ad esempio, sulla diffusione di pratiche di riuso e di upcycling nel comparto del tessile attraverso laboratori di cucito, sfilate e swap party (eventi in cui ci si può scambiare abiti e imparare tecniche di riparazione). Altri si concentrano sull’educazione al consumo responsabile e sul recupero dei rifiuti, per ricavare materie di seconda generazione da scarponi usati o trasformare vecchie camicie in nuovi prodotti. In campo alimentare, sono invece previsti interventi nelle mense scolastiche per ridurre gli sprechi ed educare bambini, famiglie e operatori all’importanza di una dieta sostenibile. Alcuni progetti si focalizzano sul recupero di dispositivi tech, come apparecchiature elettroniche obsolete, che vengono prima rigenerati e poi ridistribuiti.

Questa varietà di azioni riflette l’approccio sistemico della Fondazione che punta a coinvolgere tutte le dimensioni della vita economica e sociale delle comunità nel passaggio verso un modello di sviluppo più equo e rispettoso dell’ambiente. “Attraverso questi progetti, vogliamo contribuire a rendere l’economia circolare una realtà sempre più concreta per i nostri territori – ha sottolineato Bruno Giordano, presidente della Fondazione – In un contesto globale in cui il consumo delle risorse è raddoppiato dal 1980 a oggi, ci impegniamo a sensibilizzare non solo le nuove generazioni ma tutti gli attori produttivi e sociali sulla necessità di invertire la rotta, abbandonando modelli non più sostenibili. I numeri ci dicono che stiamo facendo un passo importante, con 155 scuole coinvolte e un impatto tangibile nella vita di circa 6mila giovani. Sono risultati che ci rendono particolarmente orgogliosi e che ci spingono a continuare su questa strada, generando cambiamento positivo… un progetto alla volta”.

La collaborazione tra attori pubblici, privati e terzo settore è un ulteriore punto di forza delle iniziative selezionate. Grazie a un approccio partecipativo e a interventi formativi innovativi, gli enti coinvolti diventeranno veri e propri “hub” di apprendimento e di divulgazione, grazie ai quali le buone pratiche sviluppate potranno poi diffondersi tra i cittadini, sfruttando un vero e proprio “effetto moltiplicatore”. Oltre a formare migliaia di giovani, le iniziative contribuiranno quindi a sensibilizzare tutta la comunità sull’importanza della transizione verso nuovi modelli circolari di produzione e di consumo.

Il bando si inserisce, così, in una visione più ampia, orientata allo sviluppo sostenibile e al rafforzamento delle competenze dei territori. Gli interventi non rispondono solo a esigenze immediate, come la riduzione dei rifiuti e la promozione del riciclo, ma puntano a generare un impatto duraturo nel tempo. Ogni iniziativa prevede, infatti, preziose attività di disseminazione e di comunicazione per garantire che i risultati raggiunti possano essere replicati e adattati anche in altri contesti, contribuendo così a innescare a un cambiamento culturale diffuso.

I PROGETTI NEL TERRITORIO DI VICENZA

FACT! FASHION 

Ente: Arci Servizio Civile Vicenza APS

Contributo: 80.000 euro

FACT! FASHION si propone di educare i giovani a una moda più responsabile e sostenibile, coinvolgendo persone tra gli 11 e i 40 anni in attività come scambi di vestiti, laboratori di riparazione ed eventi sociali. L’obiettivo è far riflettere sui modelli di consumo legati alla moda e promuovere il second-hand come alternativa valida. Anche grazie alla partecipazione di esperti del settore, il progetto mira a sensibilizzare i giovani sui problemi della fast fashion, stimolando un cambiamento nelle abitudini d’acquisto. Gli eventi previsti forniranno strumenti concreti per ripensare la moda in chiave sostenibile e promuovere un comportamento più responsabile nei confronti dell’ambiente e della società.

Remake – Dialoghi sull’economia circolare 

Ente: Accademia Olimpica ETS

Contributo: 80.000 euro

Remake mira a sensibilizzare i giovani e le comunità locali sull’economia circolare, concentrandosi sulla filiera della plastica e degli imballaggi. Attraverso eventi educativi, video informativi e un museo itinerante, il progetto coinvolgerà oltre 400 giovani e 550 cittadini. Tra le iniziative spicca RecycleYourBoots, che trasforma vecchi scarponi in nuovi materiali, riducendo le emissioni di CO2 e il consumo energetico, e potrebbe diventare un modello da replicare. Il progetto premierà le migliori tesi di laurea sull’economia circolare, incoraggiando la ricerca accademica e la diffusione di buone pratiche di sostenibilità. Obiettivo finale è creare consapevolezza su modelli più responsabili e innovativi.

M.A.S.T. – Moda, Ambiente, Sostenibilità, Territorio 

Ente: Comune di Santorso

Contributo: 49.000 euro

M.A.S.T. vuole sensibilizzare i giovani sui problemi della fast fashion, promuovendo una moda più sostenibile e consapevole. Il progetto prevede tre azioni principali: una Fashion School (scuola dei beni comuni), una Fashion Week e la creazione di un Fashion Center (spazio del Comune riqualificato). Gli studenti verranno formati sull’impatto ambientale della moda e saranno coinvolti in laboratori di redesign e riprogettazione di capi. La sfilata conclusiva mostrerà i lavori dei partecipanti, dimostrando come la moda possa essere sostenibile. Il Fashion Center diventerà uno spazio di socializzazione e riuso, gestito da volontari, che promuoverà una moda etica e la cultura del riutilizzo nella comunità.

Trash-Where? L’Economia Circolare nel Trashware 

Ente: Società Cooperativa Adelante

Contributo: 80.000 euro

Il progetto prevede la creazione di un laboratorio per il recupero e la rigenerazione di apparecchiature elettroniche obsolete, riducendo i rifiuti tecnologici (RAEE). Attraverso la rigenerazione dei dispositivi, il progetto fornirà attrezzature funzionanti a chi ne ha bisogno, riducendo il divario digitale e promuovendo l’inclusione sociale. Oltre alla fornitura di apparecchi rigenerati, il progetto offrirà percorsi formativi, insegnando ai giovani le tecniche di riparazione e rigenerazione. Questa iniziativa trasforma i rifiuti tecnologici in una risorsa utile, riducendo l’impatto ambientale e creando opportunità di crescita personale e professionale per i partecipanti. Il progetto punta a creare un’impresa di trashware, trasformando i rifiuti elettronici in risorse utili per la comunità, promuovendo un modello di economia circolare e sostenibile a lungo termine.