Fondazione Roi: Marini, Monti, cda e revisori non chiariscono neanche su avv. Anesini. Brusco (M5S) chiede a Zaia gli atti su azione contro Zonin

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Paola Marini, presidentessa della Fondazione Roi
Paola Marini, presidentessa della Fondazione Roi

Il 2 luglio 2020 pubblicavamo sotto il titolo “Fondazione Roi: Marini, Monti, cda e revisori sollevino veli su beni di valore forse mancanti, azione responsabilità contro Zonin e gestione immobiliare” l’ennesima sollecitazione alla trasparenza indirizzata via Pec alla Fondazione Roi presieduta ora da Paola Marini e con un collegio di revisori presieduto da Margherita Monti, a capo anche dell’Ordine dei commercialisti di Vicenza.

Vertici Fondazione Roi, da sx Mauro Passarin, mons. Francesco Gasparini, Paola Marini (pres.), Margherita Monti (pres. sindaci) e Paolo Menti
Vertici Fondazione Roi, da sx Mauro Passarin, mons. Francesco Gasparini, Paola Marini (pres.), Margherita Monti (pres. sindaci) e Paolo Menti

Se Marini, nota studiosa, è affiancata in cda da 4 membri di cui due di nuova nomina, il direttore dei musei civici del Comune Mauro Passarin e Paolo Menti in quota Accademia Olimpica, e due di immarcescibile provenienza dell’era zoniniana, mons. Francesco Gasparini (Diocesi di Vicenza e direttore del relativo museo) e la signora Giovanna Rossi di Schio (Fai e moglie di Alvise), il collegio dei revisori è completato da Antonio Vesco (Vesco Giaretta Consulting Studio) e Giuseppe Sperotti (Studio Rebecca & Associati a cui ci tiene a far sapere di essere estraneo il dr. Giuseppe Rebecca, in passato sindaco della BPVi uscitone per contrasti con Gianni Zonin.

Qualifica del dr. Sperotti così come compare sul sito della Fondazione Roi
Qualifica del dr. Sperotti così come compare sul sito della Fondazione Roi
Giudice Matteo Mantovani autore della sentenza su Coviello
Giudice Matteo Mantovani autore della sentenza su Coviello

Nella Pec, inviata esplicitamente e correttamente a tutti gli interessati, chiedevamo in sostanza e in primis informazioni sul passato che aveva lasciato dubbi della Guardia di Finanza su Zonin e Zigliotto per la mancanza ad oggi non chiarita di alcuni beni di valore (averne solo riferito ci è  costata una condanna in primo grado a 8 mesi di carcere inflittaci dal giudice Matteo Mantovani ma definita da Ossigeno per l’informazione “raggelante e intimidatoitroria”) e danni mobiliari milionari certi al lascito del marchese Giuseppe Roi.

Achille Variati e Gianni Zonin in un evento Roi
Achille Variati e Gianni Zonin in un evento Roi

Chiedevamo, quindi, nella Pec dell’azione di responsabilità finalmente, e dopo anni dalla sua uscita, intrapresa, ma ignota nei suoi contenuti, contro Gianni Zonin e, presumibilmente, contro altri, non resi noti, membri del cda e/o revisori della sua era.

La seconda richiesta consisteva “nel voler conoscere se, a chi e con quale procedura sia stata assegnata la gestione del consistente patrimonio immobiliare della Roi il cui valore, in passato indicato in circa 70 milioni di euro, dovrebbe aver portato a decisioni

Avv. Andrea Anesini
Avv. Andrea Anesini

avvedute e trasparenti a favore di esperti del settore mentre voci di fonti attendibili la associerebbero a un certo avv. Andrea Anesini che avrebbe contatti con la dr.ssa Monti, che abbiamo provato a contattare telefonicamente ma senza fortuna pur avendo lasciato i i nostri recapiti al suo studio”.

L’8 luglio abbiamo ottenuto la (insoddisfacente) risposta che riportiamo integralmente di seguito senza che servisse la relativa richiesta rilevando anche che non riportava neanche e con un minimo di educazione formale i destinatari:

A riscontro della vostra comunicazione inviata con PEC il 02.07.2020 si comunica quanto segue.

La Fondazione non procederà a ulteriori verifiche patrimoniali del lascito Roi in assenza degli esiti della denuncia presentata in proposito e del relativo procedimento penale.

In merito ai profili civilistici, la prima udienza del procedimento relativo all’azione di responsabilità nei confronti di ex amministratori e revisori è stata fissata, secondo le regole ordinarie del rito civile, a settembre. Ovviamente si terrà nel contraddittorio tra le parti, che svolgeranno in quella sede le diverse difese tecnico/giuridiche. La Fondazione Roi è assistita, nell’ambito di questo procedimento, dallo studio legale associato Gitti and Partners di Milano.

La gestione del patrimonio finanziario è stata affidata a otto diversi soggetti in base ad un criterio comparativo delle proposte presentate a riscontro delle indicazioni della Fondazione riguardo la massima garanzia del capitale investito. L’analisi delle proposte di investimento ricevute è stata effettuata da una Commissione del Consiglio appositamente costituita, assistita a titolo totalmente gratuito dalla professionalità dell’avvocato Andrea Anesini. Ogni decisione sugli investimenti è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, questo Consiglio è stato impegnato in un’ampia azione di riordino, miglioramento e messa a reddito, al fine di cercare di proseguire, nonostante la difficoltà delle condizioni generali, la missione indicata dal Fondatore e nessuna delega è stata data ad esterni per la gestione dello stesso.

Distinti saluti.

Con preghiera di pubblicazione.
Dott.ssa Paola Marini 
Presidente Fondazione Giuseppe Roi”.

Preso atto, almeno, dei saluti finali, ma, soprattutto, della risposta di fatto generica se non evasiva della presidente, abbiamo ri-precisato le domande nostre e di molti vicentini che ancora tengono alla memoria del marchese Roi che a tutti loro aveva destinato il suo enorme lascito.
Seguendo lo stile della Marini, senza, quindi, indicare le corrette generalità dei destinatari, abbiamo scritto così:

Prendiamo atto della sua risposta che manca degli elementi fondamentali che le risollecitiamo: 

1 – la pubblicità degli atti dell’azione di responsabilità con maggiori dettagli, oltre che sulle data e sui giudici della prima udienza, anche e soprattutto sui chiamati in causa e sugli addebiti mossi
2 – l’elenco degli affidatari della gestione patrimoniale (finanziaria, ndr) con gli incarichi acquisiti e gli obiettivi affidati dalla vostra commissione interna
3 – le competenze professionali nel settore dell’avv. Anesini (clicca qui, qui, se non è un caso di omonimia, la sua esperienza/passione per il volo, ndr)
Senza queste risposte, che di certo non ledono eventuali se non strumentali diritti di riservatezza, vista anche la natura di fatto pubblica della Fondazione e i danni subiti in passato dalla comunità vicentina per la sua mala gestio e, soprattutto, per la mancanza di trasparenza nella sua gestione, quanto da lei scritto non aggiungerebbe conoscenze sostanziali a favore della suddetta comunità a cui pensava il marchese Roi.
Siamo in attesa di questi chiarimenti, degli atti e dell’elenco.
Grazie
Distinti saluti

 

Ing. Giovanni Coviello
Giornalista
Direttore responsabile VicenzaPiu.com”

Da sx Brusco, Cappelletti e Zaltron e la battaglia con VicenzaPiù per la Fondazione Roi
Da sx Brusco, Cappelletti e Zaltron e la battaglia con VicenzaPiù per la Fondazione Roi

Ad oggi, 11 giorni dopo, non ci sono risposte per cui rendiamo note pubblicamente le domande e ne approfittiamo per dare merito a Manuel Brusco, consigliere regionale uscente del M5S e ricandidato come capolista a Verona, che si era molto speso in passato, anche con esposti alla magistratura vicentina insieme con Liliana Zaltron, ex consigliere comunale di Vicenza, ed Enrico Cappelletti, all’epoca senatore e ora candidato pentastellato alla presidenza del Veneto.

Brusco ha, intatti, prontamente raccolto il nostro appello ai politici locali del 2 luglio perché impedissero che si addensassero nuove oscure nebbie sulla Fondazione Roi, e ci ha comunicato:
ho proceduto al deposito dell’accesso agli atti in cui chiedo alla Giunta regionale del Veneto di ottenere la documentazione ed eventuale corrispondenza relativa all’azione di responsabilità contro Zonin e CDA del tempo, della Fondazione ROI Vicenza”.
Brusco e il M5S non mollano, speriamo che altri si aggreghino a questa battaglia di trasparenza, in primis il sindaco Rucco che ha contribuito non poco alla scelta di questo cda al cuie al suo interno ha un suo dipendente, Passarin, e che ben altra visibilità ai cittadini potrebbe e dovrebbe offrire su questo buco nero della storia vicentina.

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