Nella settima puntata della serie web “Dieci capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli” , disponibile da ieri e raccontati da Claudio Strinati ci immergiamo nella cronaca romana del ‘700, con Giacomo Van Lint, artista dallo stile raffinato e contemplatore (qui tutte le puntate, ndr).
Potrà visualizzare il settimo racconto d’arte di Claudio Strinati dal link: https://www.youtube.com/watch?v=3daOM22RTkg oppure dal canale YouTube della Fondazione Sorgente Group https://www.youtube.com/channel/UCLd4vFTjidcSwkMsTC0FjUA/featured.
Il settimo appuntamento con Strinati, Direttore scientifico della Fondazione Sorgente Group, fondata da Valter Mainetti e da sua moglie Paola, racconta una “scena di genere” a Roma, eseguita da Giacomo Van Lint, nato nell’Urbe l’8 febbraio del 1723, battezzato nella Chiesa di Santa Maria del Popolo, figlio del noto pittore fiammingo attivo a Roma, Hendrick Frans Van Lint.
Nel dipinto “scena di genere presso la Colonna Traiana” illustrato da Strinati c’è un piccolo mondo: a prima vista sembra una scena di genere tipica del periodo, di fine eleganza e compostezza, ma c’è molto di più. Giacomo Van Lint, senza che l’osservatore se ne renda conto, ci porta verso i primordi della cronaca giornalistica moderna, proprio mentre a Roma e in Europa si affermava il fenomeno del giornalismo moderno con bollettini e giornali molto letti dai nobili e dal popolo romano, oltre che dai turisti. E può darsi, afferma Strinati, che Van Lint abbia raccontato nel suo dipinto un “incidente” riportato anche dalla cronaca locale dei tempi.
Il quadro rappresenta una scena di vita romana, in un momento di agitazione, in una dimensione esagitata e divertente. Nel dipinto vediamo una carrozza con cavalli in fuga e un vetturino disarcionato nei pressi della Colonna Traiana, visibile nella sua interezza. Osservando il dipinto, si vede la caduta del vetturino, mentre i cavalli continuano la loro corsa. In strada si intravedono persone che assistono da vicino a quanto accade o che cercano di fermare la corsa dei cavalli. Secondo Strinati si tratta di una rappresentazione di estrema freschezza e finezza.
L’opera, databile tra il 1760 e il 1770, è assai rappresentativa dell’attività dell’artista per la preziosa tecnica analitica e la nitida pennellata. Giacomo Van Lint ebbe una produzione feconda e affermò la sua personalità specialmente nella scelta dei soggetti raffigurati, come piazza Navona, il Quirinale, piazza del Popolo e Castel Sant’Angelo, oltre a numerosi altri scorci dei ponti sul Tevere, a differenza del padre che invece prediligeva dipingere paesaggi rurali.
La pittura di Giacomo Van Lint è contraddistinta da un timbro cromatico luminoso sempre orientato alle ore della sera, quando la luminosità del sole tende a scemare, uno stile che ha in sé quei sentimenti di dolcezza, di quiete e di malinconia cromatica, che lo contraddistinguono dal padre. Giacomo Van Lint divenne celebre soprattutto fra i collezionisti stranieri come dimostra la presenza di molte sue opere in raccolte d’arte europee e in particolare inglesi.
I video della serie “Dieci capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli”, saranno online con cadenza mensile l’ultimo martedì di ogni mese, fino a dicembre. I prossimi appuntamenti sono fissati: il 26/10; il 30/11 e il 28/12, su
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