Il Governo Meloni avrebbe tagliato i fondi per gli affitti, ovvero gli aiuti ai cittadini in difficoltà economiche per pagare gli alloggi. Si tratta delle misure mediante le quali lo Stato inviava a tale scopo risorse economiche alle regioni che, a loro volta, li ripartivano per province.
Secondo alcune fonti di stampa, la Regione Veneto avrebbe comunicato in queste ore, attraverso una circolare interna, lo stop all’erogazione di quelle cifre. Qualche conferma arriva da consiglieri regionali di opposizione.
Tra questi, la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto Erika Baldin: “Il fondo affitti e il fondo per le morosità incolpevoli vengono azzerati dal governo Meloni, e la Regione cosa fa? Si limita a informare con una circolare i Comuni veneti. Come se gli amministratori locali non fossero già a conoscenza del problema.
Il 29 marzo scorso avevo presentato una mozione per chiedere alla Regione di attivarsi presso il governo per ottenere il rifinanziamento dei due fondi. Martedì scorso, quando la mozione finalmente è approdata in Aula, la maggioranza di Zaia ha votato contro e l’ha bocciata: evidentemente è più importante difendere l’operato del governo Meloni che tutelare le famiglie venete in difficoltà.
Qualche giorno dopo, la Regione ha predisposto una circolare per informare i Comuni che non potranno contare sui fondi per gli affitti: non so se si tratti di una coincidenza o meno, ma di certo siamo di fronte a un paradosso. Invece di chiedere al governo di rifinanziare il fondo affitti Zaia se ne lava le mani e scrive ai Comuni che non ci sono le risorse. Che però non ci sono proprio perché sono state tagliate dal suo governo”.
Dello stesso avviso Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo: “Il taglio di questa misura, che si accompagna anche al taglio del fondo per la morosità incolpevole, è una decisione inconcepibile e fallimentare. Inconcepibile perché è sotto gli occhi di tutti che il problema casa sia cruciale nella società italiana, a diverso titolo nelle varie realtà, ma ovunque molto sentito.
Fallimentare perché getta nell’angoscia migliaia e migliaia di famiglie venete, già alle prese con un innegabile problema di bassi salari, acuito dalla robusta inflazione di questi mesi. Auspico che la Regione faccia la sua parte, sia coordinando gli enti locali sia applicando una convinta ‘moral suasion’ nei confronti del governo in carica, amico come colore politico della maggioranza a palazzo Balbi, ma che con questa decisione si sta rivelando nemico dei sindaci e degli assessori delle città del Veneto.
Comuni che, in molti casi, per le loro caratteristiche peculiari, devono anche fare i conti con la pressione delle locazioni turistiche. Per questo, in collaborazione con ATA-Alta Tensione Abitativa, ho depositato in Consiglio regionale un progetto di legge statale con l’obiettivo di regolare gli affitti brevi e dare così maggior possibilità di intervento ai sindaci”.