Fondi immobiliari, gara a far perdere. Un warning in più per fondo con immobili comunali di Vicenza by Variati. Vero Rucco?

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Palazzo Trissino vendesi a fondi immobiliari
Palazzo Trissino vendesi a fondi immobiliari

Quando si è cominciato a parlare di fondi immobiliari, nello specifico gestiti da Investire Sgr, a cui conferire parte del più prestigioso patrimonio comunale di Vicenza, tra cui Palazzo Trissino, ci siamo subito attivati per evidenziare al vecchio sindaco Achille Variati, ideatore dell’operazione, alla sua maggioranza e alle minoranze i rischi, per i risparmiatori, di una tale operazione, convincendo tutti, all’epoca, candidato di centro sinistra incluso, ora all’opposizione, a fare una precipitosa marcia indietro.

Il punto della situazione, dopo una serie di articoli ben documentati, lo avevamo, poi, fatto titolandoAchille Variati voleva il Fondo immobiliare con Investire Sgr, operazione con rischi, anche per i soci, denunciati da VicenzaPiù fin da subito e poi bocciata a Vicenza: ora si sa che su 65 solo 2 gestori globali sono in attivo“.

Nei corridoi percorsi ora a passi silenziosi dalla nuova maggioranza, che temiamo sempre di più sia vicina ai vecchi interessi, si ricomincia a parlare di fondi immobiliari (all’epoca stoppati coram populo, Rucco in primis ma con l’appoggio interno alla maggioranza anche di Ennio Tosetto ed esterno del candidato sindaco Otello Dalla Rosa) ma in maniera diversa che non si riesce a immaginare quale possa essere.

Infatti il meccanismo è cedere immobili al fondo, che li mette a nuovo e a reddito affittandoli, attingendo il denaro per l’acquisto dai sottoscrittori di sue quote e le risorse per il “restauro”, nel caso di immobili comunali, da Invimit Sgr, il gestore di fondi di cui è titolare CDP (Cassa Depositi e Prestiti), nel cui cda siede… il pur “scaduto” Variati.

Ma se la specifica Società di Gestione del Risparmio (la Sgr)  come gestore del fondo guadagna di sicuro i suoi fee per il servizio, appunto, di gestione, in buona parte pagati dal comune con i canoni di affitto “assicurati”, neanche fosse una Pedemontana, di alcuni dei propri immobili alienati, tutto il rischio del mercato immobiliare viene scaricato su chi sottoscrive quote fidandosi dei nomi pubblici che sono intorno ai privati, tra cui, oltre al Comune, proprio la Invimit Sgr, socia del gestore privato.

E stando anche al nuovo articolo che leggiamo su Il Fatto Quotidiano di oggi, a firma di Beppe Scienza e che vi sottoponiamo visto che è uno dei pochi giornali a denunciare con frequenza il fenomeno crescente di questo tipo di speculazione, non siamo noi i soli a paventare nuovi raggiri a danno dei risparmiatori.

Chiaro sindaco Francesco Rucco?

 

Fondi immobiliari, nel risparmio gestito è gara a chi fa perdere di più

MILIONI DI ITALIANI ISCRITTI A UN ENTE PREVIDENZIALE SI RITROVANO NEL PORTAFOGLIO QUESTI STRUMENTI SENZA AVERLI SCELTI

di Beppe Serra, da Il Fatto Quotidiano

Il risparmio gestito è una ignobile gara, dove vince chi fa perdere più soldi ai propri malcapitati clienti. E i fondi immobiliari sono fra i meglio piazzati per arrivare primi. Per i risparmiatori sono stati un bagno di sangue e non si finisce mai di scoprirne disastri e magagne. È recente il commissariamento da parte della Banca d’Italia per “gravi violazioni normative e irregolarità nell’amministrazione” di Sorgente, società di gestione del risparmio (sgr) specializzata appunto in tali fondi.

Dal canto suo Poste ha fatto una figuraccia col fondo Obelisco, il cui valore si è praticamente azzerato. Anche fondi partiti dopo il calo dei prezzi degli immobili, come Opportunità Italia di Torre sgr, hanno saputo distruggere ricchezza. Piazzato nel 2013 da Unicredit a 2.500 euro, enunciando il 5% annuo come obiettivo di rendimento (una vanteria con valenza solo pubblicitaria), è riuscito a fare perdere il 60%, inabissandosi fin sotto 1.000 euro. E qua ci fermiamo, unicamente per motivi di spazio.

Fin dall’inizio qualunque persona esperta di risparmio gestito capiva che i fondi immobiliari erano da evitare nella maniera più assoluta. Come al solito però i giornalisti economici si sono guardati bene dall’informarne i lettori. Già sono facili le malversazioni nei fondi mobiliari con titoli quotati, figuriamoci qui con acquisti e vendite senza nessuna trasparenza, al di fuori da ogni controllo da parte dei clienti del fondo. Infatti, appena quotati, i fondi immobiliari vengono scambiati regolarmente molto sotto le valutazioni ufficiali, perché il mercato dà per scontato che siano taroccate.

Sarebbe però un errore credere che tutte queste siano storie brutte, ma che riguardano il passato, come è il caso ad esempio dei diamanti. È vero che oggigiorno anche il più imbroglione fra i sedicenti consulenti finanziari avrebbe difficoltà a rifilare ai suoi clienti un fondo immobiliare.

Ma essi continuano a essere onnipresenti nelle casse previdenziali dei lavoratori autonomi (Enasarco, Enpam, Enpap, Inarcassa ecc.). Milioni di italiani, solo perché iscritti a un ente previdenziale, si ritrovano con fondi immobiliari sul groppone senza averlo scelto, senza poterlo impedire e magari senza neppure sospettarlo. Ma ne hanno in pancia anche fondi pensione. Tutto ciò avviene nel rispetto della normativa, che è stata emanata proprio per favorire un sistematico deficit di trasparenza nella previdenza, integrativa e obbligatoria.