I dati di dettaglio più recenti (Ministero dello sviluppo economico) relativi alle operazioni arrivate al Fondo Centrale di Garanzia indicano – scrive nella nota che pubblichiamo Confartigianato Imprese Veneto (qui alcune altre sue note su ViPiu.it, ndr) – che, dal 17 marzo 2020 al 27 settembre 2021, dalle imprese venete sono pervenute al Fondo 242.216 richieste di garanzie ai finanziamenti di artigiani, autonomi e professionisti, il 10% del totale nazionale (2.473.607) per un importo di oltre 23 miliardi e mezzo di euro, l’11,5% dei 201,3 miliardi a livello nazionale.
Nel dettaglio, solo il 39,6% delle domande (95.885) riguardano finanziamenti fino a 30.000 euro con percentuale di copertura al 100%, per un importo finanziato di circa 1,97 miliardi di euro. Oltre 20 miliardi sono quindi andati alle 146.331 domande per un finanziamento medio di quasi 137mila euro.
“Lo straordinario valore economico di questo Fondo –afferma Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto– viene certiificato da due dati importanti: il primo riguarda il fatto che l’importo finanziato in diciotto mesi dal Fondo di garanzia rappresenta, in Veneto, il 17,3% del valore aggiunto privato – al netto di PA, istruzione e sanità. Un valore superiore alla media nazionale che si ferma al 15,2%. Il secondo emerge suddividendo l’arco temporale dei diciotto mesi in due distinti periodi di analoga durata. Notiamo non solo che in Veneto negli ultimi mesi (dicembre 2020 – settembre 2021) sono state presentate il 42,3% del totale delle operazioni (39,1% in Italia) ma che l’incidenza decisamente più bassa delle operazioni fino a 30.000 euro è stata compensata dal quasi raddoppio delle domande oltre i 30 mila passate da 55mila774 dei primi nove mesi a 90.507 dei secondi nove (+62%). Segnale che le imprese stanno volgendo il loro interesse verso questo strumento più per gli investimenti necessari alla ripresa che per la liquidità dell’emergenza”.
Tornando ai numeri complessivi degli ultimi nove mesi, il Veneto risulta secondo assoluto in Italia sia per numero di domande 102.520 dietro alla Lombardia (185.994) che per importi complessivi ricevuti: 9 miliardi e 925 milioni.
“Auspicando che il Temporary Framework venga prorogato dalla Commissione Europea almeno fino al 30 giugno 2022, come già proposto agli Stati Membri, –conclude Boschetto– per favorire la ripresa economica in atto, sarebbe altrettanto importante che il Governo continuasse a finanziare il Fondo Centrale anche per il 2022 (la scadenza è prevista per il 31 dicembre di quest’anno). Ovviamente, per chi rappresenta le MPI, l’obiettivo è quello di mantenere inalterate le percentuali di intervento della garanzia ma, se ciò non fosse possibile, aspichiamo che la rimodulazione privilegi la copertura per gli investimenti piuttosto che per la liquidità per accompagnare le nostre imprese a consolidare la ripresa in atto”.