Fondo indennizzi, intervista ad Alessandra Moretti: “la questione non è assolutamente conclusa”

3150
Alessandra Moretti
Alessandra Moretti

Dopo le risposte di Achille Variati, candidato al parlamento europeo nella lista del Partito Democratico Siamo Europei per il nord est, ecco la sua “compagna” di partito Alessandra Moretti, altra vicentina in lotta per un posto a Bruxelles nella nostra serie di interviste con il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin, l’incredibile gaffe da “copia e incolla” della senatrice del Pd Daniela Sbrollini, e gli interventi di due candidati alle europee di maggio suoi avversari, il pentastellato Simone Contro e l’europarlamentare ex M5S Davide Borrelli in cerca di conferme con Più Europa,

Per dare un giudizio definitivo bisognerebbe aver letto le norme del Decreto, ma questo sarà possibile solo quando il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Per ora ci possiamo basare solo sui lanci di agenzia, che rischiano però di essere imprecisi. A prima vista che giudizio si può dare?

Dopo tutte le promesse di questi mesi e gli annunci caduti nel vuoto, non mi sento di poter essere ottimista. La realtà è sotto gli occhi di tutti: il tema delle banche è stato strumentalmente alimentato da Salvini e Di Maio nel corso dell’ultima campagna elettorale, ma alla prova dei fatti, alla prova del governo, non è successo nulla. Io da Veneta e vicentina mi auguro, sinceramente, che i tanti nostri concittadini che hanno perso i propri risparmi possano trovare il giusto ristoro, ma dubito che a questo governo interessi realmente e intanto anche aprile è passato invano.

Nel braccio di ferro tra Salvini e Di Maio chi ha prevalso?

Salvini e Di Maio sono due facce dello stesso problema: il loro braccio di ferro è strumentale e serve soltanto a distrarre gli italiani dalla pochezza di questo governo. L’Italia vive una situazione di reale difficoltà e di concreto pericolo. Produzione, lavoro, diritti: stiamo scivolando sempre più in basso. Intolleranza, ignoranza, becero individualismo sono stati elevati da questo Governo a valore e intanto il Paese va a rotoli.

E’ stato elevato a 200.000 da 100.000 euro il tetto per accedere all’indennizzo diretto. Cosa ne pensa? È mossa di sostanza o no?

Al momento di sostanza non vi è nulla. Prima di cantare vittoria è bene aspettare l’approvazione in Parlamento e il parere della Commissione Europea. In questi mesi di governo Salvini-Di Maio è stato detto tutto e il suo contrario, non vorremmo ci fossero nuove amare sorprese per quei risparmiatori, che da tempo attendono di essere risarciti. Anche perché il cambio dei parametri, che amplia la platea dei rimborsi automatici, dovrà ottenere il via libera dall’Unione Europea. In particolare è ‘sub judice’ il rimborso automatico per le persone fisiche che hanno un patrimonio in depositi e titoli fino a 200mila euro, raddoppiato quindi rispetto al testo iniziale. “Non vorremmo che fosse il casus belli per un nuovo duello con l’Europa, a ridosso delle elezioni, per cercare di conquistare qualche voto in più.

Oggi (24 aprile) Ugone con due associazioni contestatrici ha incontrato la commissaria europea Vestager. I due si sono capiti?

Le due posizioni sono molto distanti e temo che le divergenze non si siano appianate anche se  lo stesso Ugone ha ammesso che i problemi nascono dall’indecisione di questo Governo.

Possiamo dire allora che la questione FIR e’ conclusa?

Assolutamente no.

Lei voterebbe queste modifiche?

Io voterei i provvedimenti capaci di dare risposte concrete, efficaci e possibili.