“Fondo indennizzi show”, l’on. Zanettin accusa: governo cerca solo incidente elettorale con la UE

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Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia
Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia

On. Pierantonio Zanettin, lei è intervenuto oggi pomeriggio a Montecitorio nella discussione sul decreto Carige; perché ha voluto soffermarsi, oltre che sulle problematiche relative ai diversi dossier aperti sul fronte creditizio, anche sul Fondo Indennizzo Risparmiatori introdotto dalla legge di bilancio?

Dopo la kermesse di sabato scorso con la presenza a Vicenza dei due vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini ho ritenuto mio dovere, anche da rappresentante dei tanti vicentini coinvolti nel crac della Banca Popolare di Vicenza, di cui anche io sono stato socio fin da giovane, incalzare il Governo per chiarire i tanti non detto, relativi a questa delicata partita, seguita, con speranza, ed al contempo apprensione, da tante famiglie venete.

Lei ha parlato di reticenza, opacità, ambiguità

Credo di essere stato anche generoso  nel giudizio verso il Governo. Molti conti non tornano: perché non è stato reso noto il testo della lettera inviata dalla Commissione Europea al Mef? Se il testo è quello pubblicato da VicenzaPiù, che nessuno finora ha smentito, il Governo si troverebbe in grande imbarazzo, perché risulterebbe che il ministro Giovanni Tria il 17 gennaio, smentendo l’esistenza di rilievi, formali e informali, da parte dell’Europa, ha mentito al Parlamento nel caso in cui la lettera e i rilievi non fossero solo successivi.

Lei ha chiesto al sottosegretario Alessio Villarosa (M5S), che in aula seguiva il provvedimento, quando usciranno i decreti attuativi.

È anche questo uno dei misteri che accompagnano il fondo. Prima il Governo aveva confermato che i decreti attuativi, a termini di legge approvata, sarebbero stati emessi entro il 31 gennaio, poi lo stesso Alessio Villarosa aveva indicato l’8 febbraio (guarda caso vigilia della kermesse), a Vicenza Di Maio ha promesso invece che saranno scritti questa settimana. Ma al Mef non circola neppure una bozza di decreto.

Il sottosegretario Villarosa le ha dato qualche risposta?

Poco dopo il mio intervento il sottosegretario Villarosa si è allontanato dall’aula di Montecitorio e si è fatto sostituire dal vice ministro Massimo Garavaglia (Lega)

Lei continua a sostenere che il Governo cerca un “incidente” con l’Europa per avere un argomento da spendere nella prossima campagna elettorale.

Ormai ne sono certo.
Il premier Giuseppe Conte alla vigilia dell’approvazione della legge di bilancio si era vantato di averla negoziata con Moscovici. Perché, allora, il fondo per i risparmiatori truffati, che fa parte della manovra, non è stato inserito in questa trattativa? Cosa costava fare uno sforzo in più? Quello era il momento per alzare la voce e battere i pugni con l’Unione Europea.

Quale è il suo giudizio sulla manifestazione di sabato scorso?

I veneti sono pazienti, ma hanno anche buona memoria. Dio non voglia che i truffati dalle banche  finiscano truffati anche dai politici. Lo show di Vicenza potrebbe rivelarsi un boomerang per i vice premier che vi hanno presenziato