Si stimano in circa 300.000 gli aventi diritto al Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori) che possono presentare le domande di ammissione al FIR sul portale Consap dal 22 agosto 2019 e fino al 18 aprile 2020, la nuova data di scadenza dopo la proroga tecnica di quella iniziale del 18 febbraio dovuta al lavoro svolto per considerare tutte le complesse opzioni delle normative, le diverse modulistiche bancarie e semplificare, per quanto possibile, l’accesso.
I soggetti beneficiari dell’indennizzo (al netto di eventuali precedenti e diversi rimborsi, fino a 100.000 euro massimi complessivi e nella misura del 30% per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti) dovrebbero essere per il 90% in possesso dei requisiti patrimoniali o reddituali necessari per l’erogazione diretta dell’indennizzo: un patrimonio mobiliare di proprietà di valore inferiore a Euro 100.000 oppure un reddito complessivo ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche inferiore a Euro 35.000 nell’anno 2018, al netto di eventuali prestazioni di previdenza complementare erogate sotto forma di rendita.
Per il restante 10% della platea ammissibile al Fir la concessione dell’indennizzo sarà subordinata al previo accertamento delle violazioni massive del TUF da parte della Commissione tecnica, di cui all’art. 1, comma 501, l. 145/2018, che ha appena emanato le relative Linee guida.
In molti si chiedono oggi quanti siano, tra gli azionisti o i titolari di obbligazioni subordinate azzerate dalle banche (in fondo l’elenco*, ndr) poste in liquidazione coatta amministrativa tra il 16 novembre 2015 e il 1° gennaio 2018, “in ragione delle violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza previsti dal TUF (art. 1, comma 493, l. 145/2018)“, quelli che, tramite l’apposito portale della Consap, hanno fatto domanda di indennizzo in base alla legge istitutiva del Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori) cioè in base alla Legge di Bilancio 2019 (l. 30 dicembre 2018, n. 145, art. 1, commi 493-507, successivamente modificati dal d.l. 30 aprile 2019, n. 34, convertito con modificazioni dalla l. 28 giugno 2019, n. 58.
In molti se lo chiedono tra certe associazioni, spesso non per informare ma solo per polemizzare scoraggiando così i possibili beneficiari locali, che, infatti e come vedremo, sono in pochissimi a chiedere gli indennizzi a Vicenza e Treviso, i due capoluoghi che dovrebbero essere i più colpiti dai crac delle due ex Popolari Venete, BPVi e Veneto Banca, che, infatti, sul territorio nazionale registrano oltre il 40% delle istanze complessive mentre quelle dei due capoluoghi principali in cui operavano arrivano solo al 14% del totale.
Eppure sarebbe banale rivolgere il quesito a chi quei dati li ha, li gestisce e, come fatto con noi, li comunica ai richiedenti sollecitamente e con precisione: la Consap e il suo efficiente ufficio Relazioni esterne.
Avevamo già anticipato, grazie a Consap, che erano 47.879 le domande presenti nel sistema al 17 dicembre 2019 (a 4 mesi dallo start e ad altrettanti dallo stop del 18 aprile 2020) suddivise tra 28.006 inviate e 19.873 in compilazione di cui vi diamo ora alcuni dettagli per quelle già complete, mentre, ovviamente, nulla si può sapere di quelle ancora in compilazione ma non spedite.
Le domande per indennizzo di azioni sono al 17 dicembre 29.408 mentre sono 3.325 quelle per le obbligazioni subordinate. Il totale, ci precisa Consap, non è 28.006 perché alcune richieste sono multiple e riguardano sia azioni che obbligazioni.
Le istanze per indennizzo di tipo “forfettario”, quello relativo a chi è sotto i parametri di reddito o patrimonio mobiliare, sono 25.911, mentre 2.095 sono i richiedenti indennizzi subordinati alle valutazioni della Commissione tecnica in quanto hanno un reddito e un patrimonio superiori entrambi ai limiti fissati per l’automatismo parziale della procedura.
Ecco le Banche cessionarie interessate al Fondo Indennizzo Risparmiatori:
Capoluoghi di provincia con un numero di istanze maggiori 400:
*Banche i cui soci sono interessati al Fir
Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca delle Marche, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, BCC Banca Brutia, Banca Popolare delle Province Calabre, BCC Paceco, Credito Cooperativo Interprovinciale Veneto e Banca Padovana Credito Cooperativo
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