Nonostante i venti di guerra che richiamano l’attenzione della pubblica opinione su questioni ben più importanti, mi vedo costretto a tornare su un’ argomento che speravo vedersi chiudere diverso tempo fa, il Fondo indennizzo risparmiatori (FIR).
Siamo quasi riusciti a superare una crisi pandemica ma da questa storia pare non si riesca proprio a venirne a capo, parliamo ovviamente del Fondo Indennizzo Risparmiatori destinato a ristorare le vittime dei vari Crac bancari .
Vediamo intanto di aggiornare le cifre , stando ai dati ufficiali dell’ultimo comunicato Consap del 18/01/2022 : “Al 31 dicembre 2021, la Commissione Tecnica ha valutato n. 118.002 pratiche per un importo di 745.202 mln di euro di cui: n. 117.027 pratiche per 733.437 mln di euro afferenti alla procedura forfettaria n. 975 pratiche per 11.765 mln di euro afferenti alla procedura ordinaria. I pagamenti complessivamente eseguiti dall’inizio dell’attività risultano n. 128.160 per un totale di oltre euro 738 mln.”
I dati di partenza, rilevati dalla Commissione Tecnica nella seduta del 19.06.2020 erano i seguenti : “la Segreteria comunica che alla chiusura della finestra per la presentazione delle domande di indennizzo si sono registrati i seguenti dati:– oltre 92 mila utenti registrati, a dimostrazione dell’elevato livello di performance erogato dal portale FIR; –n. 144.245 domande di indennizzo regolarmente presentate ed acquisite tramite la piattaforma informatica dedicata e n. 9.790 domande in corso di compilazione per le quali gli utenti non hanno perfezionato l’iter di compilazione ed invio delle istanze. A tal riguardo si evidenzia che grazie all’iniziativa della Segreteria tecnica, che ha disposto l’invio massivo di ca 22 mila mail con le quali si ricordava la scadenza dei termini per la presentazione delle istanze, è stato possibile recuperare ca. 13 mila domande… ( omissis ) – l’87% delle domande presentate afferiscono alla cosiddetta procedura forfettaria e il 13% a quella ordinaria.
Non va dimenticato che : “La legge del 30 dicembre 2018 n.145, come novellata dalla L. 28 giugno 2019, n. 58 ed integrata dalla Legge di bilancio 2020 – L. 27/12/2019 n. 160, dal Decreto Legge del 17 marzo 2020, n. 18, dalla Legge 17 luglio 2020, n.77 e dalla Legge 30 dicembre 2020, n. 178 ha istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), con una dotazione iniziale di 525 milioni di Euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.”
Quindi a conti fatti vi sono 144.245 domande presentate a fronte di una dotazione di 1575 milioni di euro per il triennio 2019, 2020, 2021 mentre i beneficiati corrispondono a 118.002 per un importo di 745,202 mln di euro di cui: n. 117.027 pratiche per 733,437 mln di euro afferenti alla procedura forfettaria, n. 975 pratiche per 11,765 mln di euro afferenti alla procedura ordinaria.
Le erogazioni effettive invece sono, complessivamente dall’inizio dell’attività, n. 128.160 per un totale di oltre euro 738 mln.”
La differenza fra 1575 milioni in dotazione e 738 milioni erogati corrisponde ad un gap pari a 837 milioni di euro.
E palese che qualcosa non ha funzionato, signori la matematica non è un’opinione.
E altresì palese che, date le cifre, Consap e la Commissione tecnica hanno fatto il loro lavoro per cui smettiamola di prendercela con la parte burocratica del sistema: chi mastica di diritto sa benissimo che leggi e regolamenti sono di derivazione parlamentare.
Ma cosa sarà successo? L’On.le Pierantonio Zanettin, da sempre attivo sul fronte del FIR ce lo spiega a chiare lettere nel suo recente Ordine del Giorno: “La Camera, premesso che: il provvedimento presentato alla Camera dei deputati la proroga di termini previsti da disposizioni legislative in una pluralità di settori; fra le molteplici disposizioni, introdotte nel corso dell’esame nelle Commissioni I e V, vi è la proroga al 31 maggio 2022 del termine per la presentazione della domanda per l’accesso al Fondo indennizzo risparmiatori nel caso di domanda incompleta ovvero senza finalizzarla (articolo 3-octies); è necessario, tuttavia, che entro il medesimo termine, possano integrare le proprie domande anche coloro che, avendole presentate, le hanno viste rigettate; la legge di bilancio per l’anno 2022 aveva già previsto una proroga al 15 marzo 2022 atta a consentire ai risparmiatori che non avevano completato o finalizzato la propria istanza, di integrarla entro il previgente termine del 18 giugno 2020, la relativa integrazione; la norma introdotta consente la proroga per le sole nuove domande di accesso al FIR, ma esclude quanti, pur essendo in possesso dei requisiti, non hanno provveduto a inserire i propri dati sul portale Consap; in proposito si deve rilevare come la Commissione tecnica del FIR ha messo le linee guida per l’accesso dopo diversi mesi dalla data di apertura dei termini – 22 agosto 2019 – per la proposizione delle domande al fondo introducendo elementi non conoscibili all’atto della presentazione; il successivo 13 gennaio 2022 la Commissione ha fornito ulteriori indicazioni, precisando che il periodo rilevante ai fini delle violazioni massive per ciascuna banca escludeva i periodi antecedenti accertati in sede di giudizio penale o amministrativo; in conseguenza di ciò, molti risparmiatori che avevano presentato tempestivamente domanda di accesso al FIR, in luogo del pagamento, hanno ricevuto da Consap la richiesta di integrazioni documentali; ciò è accaduto anche nel periodo fra dicembre 2021 e gennaio 2022, costringendo i risparmiatori a fornire la documentazione richiesta da Consap, caricarla entro 60 giorni, con le relative deduzioni; è necessario, dunque, consentire ai risparmiatori che hanno presentato tempestiva istanza di indennizzo al FIR e l’ hanno vista rigettata o per errori incolpevoli o vizi meramente formali, oppure dovuti a interpretazioni dubbie su elementi fondanti il diritto al ristoro, impegna il Governo a valutare di adottare, nel primo provvedimento utile, le opportune iniziative legislative atte a consentire ai risparmiatori che hanno presentato tempestiva domanda di ristoro al FIR, di poter integrare le proprie domande, estendendo anche a questi ultimi il relativo termine. 9/3431-AR/135. (Testo modificato nel corso della seduta) Zanettin. “
Nel seguito dei lavori parlamentari la proroga citata dall’On. le Zanettin si è ridotta al 1° maggio 2022, ma è interessante la disamina condotta dal parlamentare.
Fra le tante questioni sollevate è interessante notare che il numero di domande afferenti la procedura ordinaria (cosiddette violazioni massive) e valutate positivamente è pari a sole 975.
È inutile scaricare le responsabilità sulla Commissione tecnica, perché il concetto di violazioni massive è di nuovo conio e salvo qualche eccezione non è mai stato definito in passato da dottrina e giurisprudenza, non è un caso che la stessa commissione dica, nella determina che le elenca: “Rimane fermo che potranno essere individuate violazioni massive anche in periodi diversi sulla base degli elementi forniti dai richiedenti.”
Avv. Fulvio Cavallari (presidente Adusbef Veneto)
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