Appare ormai evidente a tutti che – è scritto in un comunicato del Movimento Difesa del Cittadino – a dispetto della campagna elettorale permanente, l’esecutivo gialloverde non sia in grado di attuare la normativa inserita nella Finanziaria in materia di F.I.R.. Non si può dire, del resto, che noi, a differenza delle associazioni amiche dei partiti di maggioranza, non l’avevamo detto.
Apprendiamo infatti in questi giorni da fonti di stampa – le comunicazioni con il M.E.F., sebbene il Movimento Difesa del Cittadino faccia parte della cabina di regia istituita dallo stesso M.E.F., sono interrotte da mesi – che l’esecutivo, dopo aver stravolto l’impianto dell’originario art. 38 inserito del d.d.l. “Bilancio di previsione per il 2019”, intende ora non dare attuazione alla normativa inserita nella Finanziaria in materia di F.I.R. ma bensì inserire nel c.d. Decreto Crescita, che sarà emanato a breve, una nuova regolamentazione del F.I.R..
Pare d’aver capito, stando anche all’esito dell’incontro avvenuto tra il Commissario Vestager e l’Europarlamentare Borrelli, che la normativa inserita nella Finanziaria sia del tutto incompatibile con la legislazione europea e pertanto non attuabile, pena gravi responsabilità, anche di danno erariale, in capo al soggetto – il Ministro dell’Economia e delle Finanze – che andrebbe ad attuarla.
Se si considera, infine, che proprio in questi giorni il suddetto Ministro dell’Economia e delle Finanze è sotto attacco dei partiti di maggioranza e che la normativa che sarà inserita nel Decreto Crescita sarà (si spera) attuata senza alcun dubbio dopo le elezioni europee, il quadro è completo e la situazione appare per quello che effettivamente è, un’autentica Babilonia!
Si rende quindi necessario avere accesso a tutta la documentazione inerente alla corrispondenza intercorsa tra il M.E.F. e la Commissione Europea e ciò al fine di conoscere le reali motivazioni che hanno impedito al suddetto M.E.F. di dare attuazione alla normativa istitutiva del F.I.R. e a documentare e comprovare le eventuali responsabilità a carico di tali soggetti.
L’articolo 22 della legge 7 agosto 1990 n. 241 prevede, del resto, che ‘deve … essere garantito ai richiedenti l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare i per difendere i propri interessi giuridici.’
‘I risparmiatori traditi’, afferma Matteo Moschini di M.D.C. Veneto, ‘hanno un interesse diretto, concreto ed attuale, ad ottenere ogni informazione utile per comprendere il motivo per cui la normativa in materia di F.I.R. contenuta nella Finanziaria non sarà attuata e per valutare l’opportunità di agire giudizialmente; il Movimento Difesa del Cittadino, pertanto, non solo in quanto associazione cui si sono rivolti migliaia di risparmiatori traditi ma anche come soggetto facente parte della Cabina di Regia istituita presso il MEF e, in quanto tale, parte del processo che si sarebbe dovuto concludere con l’attuazione della normativa in materia di F.I.R., ha chiesto l’accesso agli atti inerenti alla corrispondenza intercorsa tra il M.E.F. e la Commissione Europea.
Non appena verremo in possesso di tutti i documenti richiesti’, conclude Moschini, ‘li renderemo pubblici e li metteremo a disposizione di tutti i risparmiatori traditi’.