Fondo solidarietà comunale, i sindaci vicentini fanno fronte comune contro i nuovi criteri

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Arrabbiati ma fiduciosi – è scritto in un comunicato della Provincia di Vicenza – E’ questo lo stato d’animo degli oltre 70 sindaci che si sono riuniti il 9 gennaio a Palazzo Trissino in risposta all’appello di Francesco Rucco nella duplice veste di Presidente della Provincia e Sindaco del Comune capoluogo.

Arrabbiati perché i nuovi criteri di ripartizione del fondo solidarietà comunale portano un taglio per i Comuni vicentini di 1,9milioni di euro. Con 97 Comuni su 114 costretti a rivedere il bilancio di previsione per colmare i buchi lasciati dai tagli, garantendo però i servizi essenziali ai cittadini.

Fiduciosi però che gli incontri in programma nei prossimi giorni, primo fra tutti quello di domani in Prefettura con il sottosegretario agli Interni Achille Variati, possano sbloccare situazioni che rendono sempre più difficile gestire un Comune, tanto più se è piccolo.

“La massiccia presenza di oggi rende l’idea di quanto siamo preoccupati -commenta Rucco- il fondo di solidarietà è alimentato da Imu e Tasi, quindi da risorse dei Comuni che ai Comuni dovrebbero tornare. Invece no. Non solo il fondo ha già subito tagli in passato, ma l’attuale disciplina che penalizza gli enti virtuosi, quindi la maggior parte di quelli veneti, ha una previsione di durata fino al 2030. Quindi non si prospetta niente di buono neppure per il futuro”.

I sindaci vicentini non ci stanno e non sono disposti ad arrendersi. Anche perché, come hanno sottolineato molti, queste minori risorse si aggiungono alle difficoltà legate ai blocchi delle assunzioni e, in particolare per i Comuni più piccoli, alla difficoltà di reperire un Segretario Comunale, con conseguente rallentamento di tutta l’attività amministrativa visto che la firma del Segretario è obbligatoria per gli atti più importanti.

“Tratteremo anche questi punti domani con il sottosegretario -afferma Rucco- faremo squadra con i Comuni veneti e ci mobiliteremo con Anci e con incontri direttamente a Roma, se sarà necessario. Servono risorse e serve personale, altrimenti alcuni Comuni non riusciranno neppure a tenere aperti gli uffici e a rimetterci saranno sempre i cittadini.”

In Prefettura domani ci saranno 26 sindaci in rappresentanza dell’intero territorio vicentino, con un’attenzione particolare ai Comuni più piccoli. Ci saranno, come c’erano stamattina, anche i Sindaci dei Comuni che grazie ai nuovi criteri di distribuzione hanno ottenuto di più. “Oggi siamo fortunati -sottolineano- ma potremmo essere penalizzati domani, quindi è fondamentale essere uniti e compatti a chiedere maggiori risorse agli enti locali, perché siamo noi la prima porta a cui i cittadini bussano in caso di necessità e vogliamo essere in grado di dare risposte”.

“Oggi è il giorno del dialogo -conclude Rucco- non ci sono appartenenze politiche né distinzioni di sorta, ma una fascia tricolore a significare che siamo qui unicamente per i nostri Comuni e i nostri concittadini. Se però non avremo risposte dal Governo, siamo pronti alla protesta.”