Per l’edizione 2019 di Fornaci Rosse, l’unico festival politico (ma quest’anno con meno politici ospiti) rimasto in città a Vicenza, il presidente dell’associazione organizzatrice, Stefano Poggi, lancia un appello (pillola video sopra) ai vicentini a partecipare per dare un segnale alla “lotta al degrado, un’attività come la nostra è la risposta più concreta alle tante chiacchiere“.
L’ospite clou è atteso alle 19.30 di martedì 3 settembre con l’intervista al segretario della Cgil Maurizio Landini, ma il parco si popolerà sin dall’apertura di domani 30 agosto, con la tradizionale bicchierata inaugurale alle 18.15 nell’area ristorante e un piccolo rinfresco offerto ai presenti. Ci saranno anche gli oltre sessanta giovani volontari vicentini, ma quest’anno mancheranno i profughi impiegati nella scorsa edizione.
“Quest’anno nessuna cooperativa ce li ha proposti – spiega Poggi – i mediatori avevano difficoltà a trovare attività per non lasciarli bighellonare, ma ora la riorganizzazione dell’accoglienza voluta da Salvini sta creando problemi“.
Infine il ringraziamento di Poggi per l’attuale amministrazione comunale a guida Rucco:
“Hanno dimostrato di essere molto disponibili nei nostri confronti“.
Il programma dell’apertura
Alle 19.00 si apre il programma dei dibattiti: in area Kobane, “Reato di tortura, un’eredità incompiuta del G8” con Mario Faggionato (Giuristi Dem), Lorenzo Guadagnucci (giornalista), Ilaria Cucchi (in collegamento telefonico); in area Faccio “Alla fiera delle armi” con Simon Goldstein (sociologo), Francesco Vignarca (Rete Italiana per il Disarmo).
Alle 20.45 si prosegue con la presentazione de “La tua patria è il mondo intero” di Lorenzo Marsili con Marco Almagisti (Unipd) in area Kobane; un’altra presentazione, dei “Quaderni vicentini”, con Pino Dato in area Faccio.
Alle 21.00 al bar centrale il primo aperitivo elettronico con SuperWanted.
Alle 22.30 sul palco centrale il groove pop di Zabriski.