Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia concordano la linea per i sindaci: candidati unici e a Vicenza un “vicentino che attragga anche i moderati”. Venerdì il nome?

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Oggi, come annunciato, si sono incontrati ai massimi livelli regionali i 4 partiti (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia) che formano la coalizione di centro destra a livello nazionale e che ora provano a replicare il meccanismo vincente anche a Vicenza e nei comuni in cui a breve si andrà a votare per i nuovi sindaci. C’erano a Padova Adriano Paroli, coordinatore di Forza Italia in Veneto, il segretario veneto della Lega, Gian Antonio Da Re, Sergio Berlato, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia (nella vecchia ma “riutilizzabile” foto con Berlusconi), e per Noi con l’Italia, la quarta gamba del centro destra, l’appena confermato senatore veneto Antonio De Poli.


Abbiamo parlato essenzialmente – ci ha detto Berlato raggiunto al telefono – di metodo. da oggi in poi tutte le riunioni saranno tra le quattro gambe del centrodestra, i candidati saranno scelti unitariamente col concorso dei 4 simboli che si presenteranno uniti nelle varie amministrative secondo le regole delle diverse competizioni e per Vicenza sarà decisivo l’9ncontro di venerdì prossimo anche se nei colloqui di oggi la figura che dovremo individuare dovrà avere queste caratteristiche imprescindibili: essere di Vicenza e dovrà saper trovare il consenso anche dei moderati“.

Oltre Berlato non va anche se è ipotizzabile che, con lo skill indicato, sia definitivamente fuori la povese Elena Donazzan, che non è stata scelta neanche da Forza Italia a livello nazionale e che, con i suoi frequenti richiami al periodo fascista, di certo non appare ideale per i ben pensanti di Vicenza.

Salvo sorprese e spazi reclamati dalla Lega e, ammesso che il maltrattato Fabio Mantovani sia ancora disposto a metterci la faccia, la scelta si restringerebbe ora a lui o a Francesco Rucco per poi tentare con il “secondo” del mazzo di convincerlo a un ticket.

Per la Lega ci sarebbe da trovare uno spazio adeguato, più facile in caso di auto esclusione di Mantovani, che aprirebbe le porte a un vice sindaco di quel colore ma, c’è da dire, ora che l’unità dei 4 è stata ricomposta la quadra non potrà non essere trovata.

A meno di un desiderio patologico e masochista di un definitivo suicidio  a vantaggio di Dalla Rosa e Di Bartolo.