Al cinismo di Matteo Salvini fa da contraltare la famiglia di Luca, che ieri ha deciso di donare gli organi del ragazzo.
Un gesto fatto con compostezza mentre il leader della Lega decide di utilizzare l’ennesimo fatto di cronaca per ragioni politiche: “Oggi, commosso e addolorato, prego per Luca e sono vicino alla sua famiglia. Ma sono anche incredulo e sdegnato. Da ex ministro dell’Interno fa ancora più male vedere tutta l’insicurezza della Capitale governata dai 5stelle e i tagli disastrosi che Renzi, Conte e Zingaretti fanno al fondo per le forze dell’ordine”.
Stavolta non ci sono gli immigrati da additare come obiettivo alla reazione rabbiosa del “popolo” e quindi la si butta in politica. In maniera piuttosto goffa visto che, insediato da poco più di un mese e con una manovra di bilancio ancora da realizzare, è improbabile che il trio “Renzi, Conte e Zingaretti” possa aver fatto alcun taglio.
Semmai il presidente del Consiglio – che ha definito “speculazione miserabile” le parole di Salvini – ha al suo attivo la firma del Dpcm del 24 settembre con cui ha autorizzato l’assunzione di 11.950 agenti, suddivisi tra Carabinieri (4.538), Polizia di Stato (3.314), Guardia di Finanza (1.900), Polizia Penitenziaria (1.440), Vigili del Fuoco (938). Saranno effettuate nel periodo 2019-2023. E Conte ha ricordato che proprio l’altroieri “abbiamo varato gli stanziamenti aggiuntivi per gli straordinari alle forze dell’ordine per il 2018, e indovinate chi doveva farlo e non l’ha fatto…?” con un chiaro riferimento a Salvini.
Il paradosso è che se le forze di polizia hanno problemi di organico il vero responsabile è proprio Salvini, o meglio la Lega che ha governato con Silvio Berlusconi dal 2008 al 2011, gli anni del blocco del turn-over e quindi del dimagrimento progressivo delle forze dell’ordine: erano 325 mila nel 2008, scendono a 301 mila nel 2016 visto che anche i governi Monti e Letta hanno proseguito su quella strada.
E così, oggi, la Questura di Roma può contare (dati a inizio 2019) su 6.749 unità in servizio che però devono coprire il Comune più grande d’Italia. A Milano ce ne sono circa 4000 in un territorio di circa un decimo. Nel 1989, 30 anni fa, a Roma c’erano 9.500 poliziotti, quasi 3.000 in più. Come ripete spesso il capo della Polizia, Franco Gabrielli, c’è poi il dato sull’anzianità: a Roma gli agenti hanno in media 48,5 anni e ogni anno vanno in pensione, in tutta Italia, in 1500. Nel 2021 saranno fra i 4.000 e i 5.000 fino ad arrivare ai 6.000 del 2026.
Salvini non è stato seguito dai suoi alleati, con Giorgia Meloni che ha preferito concentrarsi sul “lutto” più che sulle polemiche. Resta la sensazione di un vilipendio sull’ennesima tragedia italiana.