Francesco Rucco, ex sindaco e consigliere comunale di FdI Vicenza proiettato verso le prossime elezioni regionali del Veneto, risponde con fermezza alla proposta delle civiche di centrosinistra di aumentare l’addizionale IRPEF regionale per i redditi medio-alti (“al 5% più ricco della popolazione per aumentare i finanziamenti ai servizi pubblici” ha scritto Nicolai di Coalizione Civica Sinistra Verdi di Vicenza, ndr).
«A ogni problema, la sinistra risponde con un aumento delle tasse. È la loro ricetta ideologica, mascherata da slogan come ‘pagheranno pochi per i tanti’ o ‘qualità della vita’, ma che pesa sempre sulle spalle di famiglie e imprese», dichiara Rucco. L’esponente di Fratelli d’Italia critica duramente l’idea di finanziare i servizi pubblici attraverso nuovi prelievi fiscali. «Non c’è nulla di più populista che raccontare favole sugli investimenti in servizi finanziati con i soldi delle tasse. La sinistra non sa governare né creare economie con i bilanci a disposizione, perciò sceglie la via più facile: aumentare la pressione fiscale, convinta che nessuno se ne accorga», aggiunge.
Francesco Rucco sottolinea che la Regione Veneto raccoglie già 860 milioni di euro l’anno con l’attuale addizionale IRPEF e sfida i promotori della proposta: «È davvero impossibile gestire meglio queste risorse senza gravare ulteriormente sui cittadini? Famiglie e imprese, che sono il motore dell’economia regionale, non possono essere trasformate nel bancomat di politiche ideologiche e inefficaci».
Definendo la proposta un progetto retorico privo di concretezza, Rucco afferma che nuove tasse non risolveranno i problemi della sanità o dei trasporti pubblici. «La sinistra manca di visione e competenza amministrativa. Servono riforme serie, tagli agli sprechi e valorizzazione delle eccellenze, non l’ennesima stangata fiscale».
Il consigliere chiude citando Luigi Einaudi: «Il gettito tributario si forma soltanto se i contribuenti possono continuare a vivere, lavorare e risparmiare». E aggiunge: «La politica deve servire i cittadini, non schiacciarli sotto il peso di tasse che ne soffocano il futuro».