Franciacorta, eccellenza italiana. “Wine Specialists Journal”: bollicine nelle varianti Satèn e Brùt

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Franciacorta nelle sue varianti, credits corrierebrescia
Franciacorta nelle sue varianti, credits corrierebrescia

Nell’immaginario collettivo parlare di bollicine vuol dire parlare di Champagne. C’è però un contraltare tutto italiano, dove stile ed eleganza sono il tratto distintivo di un territorio vocato: parliamo della Franciacorta. Da un terreno donato in parte dai ghiacciai e da vecchi fiumi, mitigato dalla presenza del Lago di  Iseo e dai boschi, la Franciacorta (Corte Franca dai dazi, beneficio ricevuto dai monaci benedettini in cambio della bonifica dei territori) può vantare, in barba ai cugini d’oltralpe, la genesi dei vini spumanti.

Fu Geronimo Conforti, medico bresciano a segnalare, già nel 1570, nel suo Libellus de vino mordaci che in zona vi si facevano già vini mordaci (con le bollicine), quindi ben un secolo prima di Dom Perignon (e ad onor del vero, lo si faceva contemporaneamente anche nel Limoux). Sarà poi Ziliani col Pinot di Franciacorta, nel 1961, ad aprire la via per la codificazione di un disciplinare di origine controllata che dal 1967 ad oggi (passando per la DOCG del 1995), resta il maggior competitor dei vini di oltralpe, vinificato spumantizzando uve di Chardonnay, pinot nero, pinot bianco, con una aggiunta di uva Erbamat, vitigno resistente, ove si concentrano le sperimentazioni dei produttori.

Mirabella Satèn 2017, Franciacorta DOCG, 12,5 % vol.

 

Franciacorta, Satèn di Mirabella
Franciacorta, Satèn di Mirabella

 Mirabella è una cantina a conduzione familiare in cui il padre Teresio Schiavi ha tramandato ai suoi due figli, enologi, tutti i segreti della cura dei vitigni e della produzione di ottimi Franciacorta. Tra tutti prodotti della cantina, il Satèn ha un gusto davvero particolare, che noi della Wine Specialists Council abbiamo voglia di raccontarvi. Siamo, ovviamente, in provincia di Brescia, nei comuni di Passirano e Paderno, dove terreni di derivazione morenica ed alluvionale danno ospitalità ai vitigni di Chardonnay, con cui è prodotto in maniera esclusiva questo Franciacorta. Si procede con un assemblaggio di vini base e riserva (15% in legno) con 36 mesi di affinamento in bottiglia e altri 3 dopo la sboccatura. Il vino si presenta con un giallo paglierino rilucente di riflessi oro. Al naso offre profumi di camomilla, dente di lupo, banana, ananas, leggero kumquat con sentori di pasticceria (burro fuso, zucchero filato, vaniglia), leggero zenzero e miele tra le note speziate ed eteree. In bocca ha spuma carezzevole, fresco e dinamico, lascia un lungo aroma che ricorda lo zucchero caramellato e la banana matura per una lunga persistenza aromatica. Considerata l’importanza della Franciacorta, consigliamo di abbinarlo con finger food a base di caviale, un risotto ai frutti di mare, ma a nostro avviso il Satèn è inaspettato nel tenere testa ad una fumata impegnativa con un toscano extravecchio, capace di alleggerirne la boccata e restando rinfrescante nelle sue note agrumate, senza cedere alla potenza del tabacco.

Brùt, Contadi Castaldi, Franciacorta DOCG, 12,5 % vol.

Brùt, Franciacorta DOCG, Contadi Castaldi
Brùt, Franciacorta DOCG, Contadi Castaldi

Altra importante casata di produzione del Franciacorta è sicuramente la Contadi Castaldi, creta nel 1991 da Vittorio Moretti, tutt’altro che a digiuno nel settore vitivinicolo, dal momento che si tratta del patron di una casa che non ha bisogno di presentazioni, cioè Bellavista. Abbiamo degustato il Brùt, prodotto da Chardonnay all’80%, con l’aggiunta di eleganza di un 10% di Pinot nero e il restante 10% di Pinot bianco. In questo caso abbiamo un primo affinamento di 7 mesi in acciaio e barrique e al massimo 26 mesi di affinamento sui lieviti in bottiglia, per concludere poi con altri 3/4 mesi dopo la sboccatura. Alla vista questo Franciacorta appare di colore paglierino con un riflesso verdognolo, brillante e trasparente con una bollicina lunga, sottile e delicata. I profumi floreali di tiglio e di zagare si accompagnano ai fruttati di mela e alle sensazioni agrumate che vanno dal limone al pompelmo. Nella sua assoluta chiarezza e distinzione si fa strada il classico sentore di tostatura di crosta di pane, accompagnato da leggerissimi profumi di lieviti e di pepe verde tra le spezie. All’assaggio il Franciacorta Brùt è inconfondibile e quel dosaggio di 6 g/l di zuccheri rende il palato fresco, asciutto, sapido con un equilibrio perfetto tra struttura e persistenza lunga. Per gli abbinamenti la casa lo consiglia con vellutate lombarde, magari al caldo di una baita di montagna, ma noi della Wine Specialists Council possiamo confermare che anche al mare il Franciacorta Brùt si mostra assolutamente a suo agio con dei frutti di mare oppure con una frittura mista di pesce!