Freddo, Save the Children: quasi 7 milioni di bambini nel 2020 lontano dalle loro case rischiando la vita per l’abbassamento delle temperature

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Save the Children e i bambini al freddo
Save the Children has helped Omar* and his father to move out of immediate danger into warmer and safer accommodation, and have helped him to get new shoes and warm clothes.

Europa, Medio Oriente e Asia sotto la morsa del freddo: sono circa 6,9 milioni i bambini costretti a concludere questo anno da sfollati, lontano dalle proprie case, in tende leggere, rifugi inadeguati o addirittura all’aperto, rischiando la vita a causa dell’abbassamento delle temperature che sono già scese sotto lo zero. È l’allarme lanciato oggi da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, alla vigilia della fine dell’anno.

Save the Children staff member Alma visiting Vucjak camp in order to see if there are any unaccompanied minors that can be moved to a safer camp. These photos were taken in Vucjak, an unofficial refugee camp in Bihac in northwestern Bosnia and Herzegovina.
Save the Children staff member Alma visiting Vucjak camp in order to see if there are any unaccompanied minors that can be moved to a safer camp. These photos were taken in Vucjak, an unofficial refugee camp in Bihac in northwestern Bosnia and Herzegovina.

“Milioni di bambini sono sfuggiti a terribili conflitti e violenze, in cerca di sicurezza. Eppure per alcuni l’inverno rigido potrebbe essere pericoloso tanto quanto le minacce che si sono lasciati alle spalle. Durante la scorsa stagione fredda, nel giro di poche settimane, le temperature gelide e le difficili condizioni hanno ucciso solo in Siria quindici bambini che erano fuggiti dal conflitto [1]”, spiega Rachael Cummings, Responsabile dell’intervento sanitario di Save the Children.

In Siria 2,6 milioni di bambini sono sfollati a causa dei quasi nove anni di conflitto ininterrotto. Sebbene si tratti di una situazione complessa che si differenzia a seconda delle diverse aree del Paese, prima delle recenti escalation nei combattimenti nel nord del paese, il 14% delle famiglie di sfollati erano costrette a vivere in luoghi fatiscenti, campi troppo estesi e altri rifugi, molti dei quali senza energia elettrica, dove è quasi impossibile garantire la salute dei bambini [2].

Freddo Young boys were found warming their hands in a squat in the Bihac region. The abandoned building which was once destined to become an old people’s home is now home to refugees with nowhere else to go. Tallal (originally from Syria) & Kash (originally from Pakistan) are part of the Save the Children outreach team based in Bihac, Bosnia. They are able to speak to most families and unaccompanied minors in their mother tongues. They distributed water to the boys and were able to organise for the boys to be taken to the safety of a camp nearby.
9 Young boys were found warming their hands in a squat in the Bihac region. The abandoned building which was once destined to become an old people’s home is now home to refugees with nowhere else to go. Tallal (originally from Syria) & Kash (originally from Pakistan) are part of the Save the Children outreach team based in Bihac, Bosnia. They are able to speak to most families and unaccompanied minors in their mother tongues.
They distributed water to the boys and were able to organise for the boys to be taken to the safety of a camp nearby.

Ad esempio il campo di Areesha, nel nord est della Siria, è seriamente sovraffollato e le inondazioni ripetute in inverno hanno aggravato la situazione già compromessa delle famiglie, molte delle quali sono dovute fuggire dal conflitto più volte. “Mi sono dovuta spostare quindici volte all’interno di questo campo durante lo scorso inverno, l’intero campo si è allagato, la tenda si è inzuppata d’acqua e il terreno si è trasformato in una palude. I miei figli non avevano vestiti adeguati, non avevamo il riscaldamento e nemmeno la legna per accendere il fuoco! Siamo spaventati da ciò che sta arrivando, abbiamo davvero paura della pioggia. Molti bambini hanno perso la vita lo scorso inverno a causa del freddo e delle inondazioni” ha raccontato agli operatori di Save the Children Hamida*, 40 anni, madre di sette figli.

9 Young boys were found warming their hands in a squat in the Bihac region. The abandoned building which was once destined to become an old people’s home is now home to refugees with nowhere else to go. Tallal (originally from Syria) & Kash (originally from Pakistan) are part of the Save the Children outreach team based in Bihac, Bosnia. They are able to speak to most families and unaccompanied minors in their mother tongues. They distributed water to the boys and were able to organise for the boys to be taken to the safety of a camp nearby.
9 Young boys were found warming their hands in a squat in the Bihac region. The abandoned building which was once destined to become an old people’s home is now home to refugees with nowhere else to go. Tallal (originally from Syria) & Kash (originally from Pakistan) are part of the Save the Children outreach team based in Bihac, Bosnia. They are able to speak to most families and unaccompanied minors in their mother tongues.
They distributed water to the boys and were able to organise for the boys to be taken to the safety of a camp nearby.

Il conflitto siriano ha costretto anche 2,5 milioni di bambini a fuggire in altri paesi che potrebbero raggiungere temperature molto rigide nelle prossime settimane o nei prossimi mesi. In alcune parti del Libano, le temperature sono diminuite improvvisamente negli ultimi giorni. I bambini che vivono nei campi della valle della Bekaa sono indeboliti dalle tempeste come quelle che hanno colpito il paese nel gennaio 2019. I rifugi si sono allagati, bagnando e danneggiando i pochi beni preziosi delle famiglie e lasciandole a rischio di ipotermia [3].

Situazione analoga per i profughi che, fuggendo da violenze e conflitti, si trovano sulla rotta balcanica: più di 28.000 rifugiati e migranti sono arrivati in Bosnia ed Erzegovina quest’anno e più di 8.000 sono ancora nel paese [4 e 4 bis] che è già stato colpito da forti nevicate. Molti di loro, compresi i bambini, occupano edifici in disuso e bruciano plastica per riscaldarsi oppure alloggiano in container vuoti. Tra di loro Jakey*, 15 anni, fuggito senza i suoi genitori dalle persecuzioni dei talebani in Afghanistan: vive in un container in un’ex fabbrica senza luce naturale e senza riscaldamento. “Il percorso durante il mio viaggio è stato difficile, faceva molto freddo. Ho visto che due persone sono morte a causa del freddo” ha raccontato Jakey. In Bosnia ed Erzegovina Save the Children ha recentemente contribuito a evacuare un accampamento poco dignitoso, gelido e coperto di neve che si era sviluppato in un ex sito di rifiuti, che evidenzia la sfida enorme di mantenere i bambini al sicuro e al caldo in ambienti caotici e pericolosi.

What was once a fridge factory has now become home to refugees in Bihac, Bosnia. Save the Children provide support and creative activities to unaccompanied minors living here.
What was once a fridge factory has now become home to refugees in Bihac, Bosnia. Save the Children provide support and creative activities to unaccompanied minors living here.

“A volte teli di plastica spessi solo pochi millimetri o pareti fatiscenti di edifici abbandonati, sono tutto ciò che separa i bambini dall’esterno, mentre le temperature precipitano. Anche quando le famiglie sono riuscite ad affittare un posto dove stare, è difficile trovare o potersi permettere un alloggio che protegga completamente dal freddo, dal vento e dall’umidità. Molti bambini sono stipati insieme in stanze sovraffollate che in inverno diventano aree perfette per la produzione di malattie, quando le persone escono meno e i fumi di incendi e riscaldatori intasano i polmoni dei più piccoli”, spiega ancora Cummings.

Gli inverni rigidi e i rifugi di fortuna – spiega ancora Save the Children, che sta distribuendo coperte, vestiti e generi di prima necessità per supportare bambini e famiglie colpiti dal freddo – possono essere mortali. In Afghanistan, le organizzazioni umanitarie hanno riportato un aumento della mortalità infantile in inverno [5]: dopo 18 anni di guerra le famiglie sfollate vivono spesso in case fatte di terra, senza elettricità, e lottano per procurare vestiti caldi o addirittura scarpe ai propri figli. Molti bruciano plastica e legno per riscaldare le stanze, mente le temperature hanno già raggiunto i -5 °C questo inverno e potrebbero abbassarsi ulteriormente.

Altre foto dal campo di Bira a Bihac sono disponibili qui: https://we.tl/t-QgD2bNzxG8