Un’indagine serrata della Guardia di Finanza di Vicenza ha portato alla luce una complessa frode fiscale internazionale, con ramificazioni che toccano Cina, Ungheria e Italia. Al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vicenza, i Finanzieri hanno eseguito un sequestro preventivo per quasi 90.000 euro, colpendo al cuore un sistema di fatture false e evasione totale d’imposta.
L’attenzione degli investigatori della Tenenza di Noventa Vicentina si è focalizzata su una società “cartiera” italiana con sede fittizia in un casolare diroccato nelle campagne del comune vicentino. Questa società, intestata ad un prestanome bengalese completamente all’oscuro di tutto, era il fulcro di un meccanismo fraudolento che prevedeva l’importazione di beni dalla Cina da parte di società ungheresi, per poi rivendere la merce a questa fittizia azienda italiana. In questo modo, i responsabili dell’organizzazione criminale riuscivano a evadere completamente le imposte.
Grazie a perquisizioni locali, accertamenti bancari e indagini tecniche, i finanzieri sono riusciti a raccogliere prove schiaccianti contro i tre principali indagati. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vicenza ha condiviso le risultanze investigative, emettendo un decreto di sequestro preventivo nei confronti del principale indagato, un cittadino cinese residente a Roma.
Il provvedimento ha permesso di sequestrare ingenti disponibilità finanziarie e un appartamento di lusso situato nel centro della capitale, di proprietà dell’amministratore di fatto dell’organizzazione criminale.
L’operazione, condotta trasversalmente sotto il profilo amministrativo-tributario e penale, si inserisce nel più ampio quadro della lotta alle frodi fiscali. L’esito positivo dell’indagine dimostra l’efficacia dell’azione di contrasto posta in essere dalla Guardia di Finanza, volta a tutelare la legalità e a colpire chi cerca di eludere il fisco a danno di tutti i contribuenti onesti.
