Dopo l’ottimo articolo del Giornale di Vicenza di venerdì – scrive nella nota che pubblichiamo Andrea Maroso (Siamo Veneto) – sullo spopolamento del palazzo degli Uffici e del conseguente calo di giro d’affari per i commercianti del centro storico (basta farsi una chiacchierata con i baristi proprio di piazza Biade!), è ormai evidente l’errore strategico fatto dall’assessorato (in)competente sia dal punto di vista logistico (impoverimento del centro storico), che dal punto di vista della sicurezza (recupero di un’area degradata attraverso l’inserimento di dipendenti comunali e utenti).Ma se le cose non vanno bene in piazza Biade, non vanno certo meglio in via Torino: i lavori non sono certo finiti e nelle ultime settimane abbiamo già visto iniziare i lavori di manutenzione straordinaria di pavimenti, controsoffitti e impianti idraulici. Tra l’altro sul sito della provincia è disponibile il risultato della gara d’appalto affidata a una ditta di Zelarino (clicca qui) che poi si è appoggiata a subappaltatori per determinate opere; questa gara, una volta rispettate le caratteristiche tecniche del progetto, si basa esclusivamente su massimo ribasso (schei) e tempi di realizzazione (con evidente diminuzione della qualità in favore della fretta). In fase di progettazione non si è considerato un elemento fondamentale, già presentatosi con ricorrenza in piazza Biade: la separazione fisica tra dipendenti e utenza all’ufficio anagrafe, particolarmente esposto al rischio di molestie ed aggressioni visti i tempi biblici attualmente necessari per ottenere l’agognata carta di identità (grazie stato!). Già alla sede distaccata di Villa Tacchi alla fine dello scorso mese c’è stato un grave episodio con una dipendente comunale aggredita da due persone che avevano urgenza del documento e si sono sfogati con la malcapitata; nel vecchio ufficio esistevano barriere fisiche (vetrate) che consentivano di lavorare con un certo margine di sicurezza almeno. Dulcis in fundo, non so ancora se per tutelare i dipendenti o gli utenti, è comparso all’entrata della sede di via Torino un vigilante privato, alla faccia del tentativo di riqualificazione e con aggravio di costi per la comunità.
Ribadisco con forza: chiuderemo questa struttura e unificheremo gli uffici all’ex Camera di Commercio e cinema Corso.
Andrea Maroso
Candidato sindaco di Siamo Veneto Vicenza
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