Frontex: immigrazione in calo, nel 2024 meno attraversamenti irregolari in Ue

Un calo del 38%, dati mai così bassi dal 2021 quando l'immigrazione era influenzata dalla pandemia da Covid

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Frontex
Numero di attraversamenti irregolari da gennaio a dicembre 2024

Nel 2024 gli attraversamenti irregolari delle frontiere dell’Ue sono diminuiti del 38%, raggiungendo poco più di 239.000 rilevamenti, il dato più basso dal 2021. La riduzione, annunciata nei dati preliminari di Frontex, arriva nonostante la pressione migratoria resti alta. Secondo l’agenzia, un ruolo cruciale lo ha giocato la collaborazione rafforzata tra l’Ue e i Paesi partner per contrastare le reti di contrabbando.

Il calo complessivo è stato determinato principalmente dalla drastica riduzione degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale (-59%) e sulla rotta dei Balcani occidentali (-78%). Non tutte le rotte però hanno seguito la stessa tendenza: alcuni percorsi hanno visto un aumento significativo dei flussi.

Le rotte principali

Gli attraversamenti nella rotta del mediterraneo centrale sono diminuiti del 59%, soprattutto per il calo delle partenze da Tunisia e Libia. Nonostante il calo, questa rotta ha registrato circa 67.000 arrivi, mantenendosi comunque come la seconda più utilizzata. La rotta dei balcani occidentali è quella che ha subito il calo più significativo (-78%), dovuto agli sforzi dei Paesi della regione per bloccare i flussi migratori. In questa rotta è stato anche segnalato un aumento di violenza da parte dei trafficanti di esseri umani. Per quanto riguarda la rotta del mediteraneo centrale, invece, i rilevamenti hanno evidenziato un aumento del 14% degli attraversamenti, che sono stati 69.400. Questo è dovuto ai nuovi corridoi migratori dall’est della Libia. La maggior parte dei migranti proveniva da Siria, Afghanistan ed Egitto. Anche le Isole Canarie, ovvero la rotta dell’Africa occidentale, hanno registrato un aumento del 18%, con quasi 47.000 arrivi, il numero più alto mai registrato da Frontex. Questo incremento è dovuto soprattutto alle partenze dalla Mauritania, nonostante siano diminuite le partenze da altri punti. I migranti che hanno utilizzato maggiormente questa rotta provenivano da Mali, Senegal e Marocco. Gli attraversamenti lungo le frontiere orientali sono triplicati rispetto al 2023, arrivando al +192%, in particolare, a tra i confini di Ucraina e Bielorussia. Sono aumentati del 9% anche i tentativi di attraversare il Canale della Manica verso il Regno Unito.

Donne e minori tra i migranti

I dati demografici ci dicono che le donne hanno rappresentato poco più del 10% dei migranti rilevati, una quota stabile rispetto agli anni precedenti. Di queste, il 62% è arrivato attraverso la rotta del Mediterraneo orientale, un dato che evidenzia come i rischi e le difficoltà nelle altre rotte siano più elevati. La maggior parte delle donne rilevate provenivano da Afghanistan e Siria. In aumento invece la presenza di minori tra i migranti irregolari, passati dal 13% nel 2023 al 16% nel 2024.

Sfide e rischi crescenti

Nonostante i progressi, le difficoltà rimangono. Le reti di contrabbando si dimostrano sempre più rapide nell’adattarsi ai cambiamenti, sviluppando nuove rotte e strategie. Nel comunicato stampa l’agenzia ha anche sottolineato che le traversate via mare restano le più pericolose, riportando i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), secondo i quali nel 2024 almeno 2.300 persone hanno perso la vita tentando di attraversare il Mediterraneo. Per questo Hans Leijtens, direttore esecutivo di Frontex, ha sottolineato la necessità per l’Ue di continuare a proteggere le frontiere :“garantendo al contempo i più alti standard di umanità e cooperazione».

I dati del 2024 mostrano sì progressi importanti, ma confermano anche quanto sia cruciale mantenere un equilibrio tra gestione delle migrazioni e solidarietà. Le emergenze umanitarie e il costo umano delle traversate continuano a mettere alla prova l’Europa.