Funzioni Locali, Turetta (Cub Pubblico Impiego) firmata ipotesi di contratto già scaduto e con aumenti mensili medi lordi di 70 euro

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I sindacati rappresentativi del comparto Funzioni locali sbandierano come una vittoria la firma di una ipotesi di contratto già scaduto e che porterà nelle tasche dei lavoratori dai 56 euro ai 102 euro lordi mensili.

Lo afferma in una nota Maria Teresa Turetta, segretaria nazionale del sindacato CUB Pubblico Impiego.

“I dipendenti degli enti locali, soprattutto quelli delle fasce più basse – prosegue -, nemmeno si accorgeranno degli aumenti contrattuali vista la progressiva perdita di valore d’acquisto dei loro salari avvenuta negli ultimi quindici anni.

Questa notizia, tra l’altro, arriva in un contesto storico in cui si registra un’inflazione alle stelle e l’impennata dei prezzi dei beni di prima necessità (bollette, trasporti, benzina, generi alimentari aumentati mediamente del 50 %).

Vi sarebbe, quindi, la necessità di interventi salariali strutturali che erogassero almeno 200 euro mensili netti per tutti i lavoratori pubblici a partire da quelli appartenenti alle categorie più basse.

La situazione è talmente grave che preoccupa perfino il Governo Draghi il quale agisce direttamente nei salari dei lavoratori con decreti legislativi che erogano bonus come quello di 200 euro (netti) a luglio, e – notizia di oggi – con sistemi di defiscalizzazione delle paghe che porteranno in tasca ai lavoratori fino a 100 euro in più dal prossimo mese di agosto fino a dicembre 2022.

Tutto ciò avviene per iniziativa politica diretta dei governi, scavalcando quindi i tavoli di contrattazione tanto cari a CGIL CISL UIL e questo significa che i sindacati concertativi oramai hanno esaurito le loro funzioni, non riuscendo più a rappresentare a livello istituzionale e nei posti di lavoro le difficoltà salariali dei lavoratori dipendenti.

Sta al sindacalismo di base – conclude Maria Teresa Turetta – organizzare il dissenso dentro e fuori i posti di lavoro: è un compito non facile, ma indispensabile visto il contesto politico ed economico di progressivo impoverimento dei lavoratori pubblici, delle masse popolari e anche del ceto medio”.