141 furbetti del Reddito di Cittadinanza sono stati scoperti e denunciati dalla Guarda di Finanza di Trieste. Si tratta di persone ospiti di strutture con oneri a totale carico dello Stato.
“Le indagini – spiegano le fiamme gialle – sono state sviluppate in maniera trasversale, incrociando gli elementi informativi acquisiti dalla costante attività d’intelligence e di controllo economico del territorio con talune segnalazioni e le banche dati a disposizione del Corpo presenti sulla cosiddetta Dorsale Informatica.
A seguito di tali approfondimenti investigativi sono quindi emerse le posizioni di 141 soggetti stranieri che, ospitati presso strutture dislocate nella Provincia di Trieste a spese dello Stato, avevano ottenuto indebitamente dall’Inps, utilizzando false autocertificazioni, diverse quote mensili del Rem, fino a un massimo di 12 mensilità, oscillanti, in base agli indicatori di reddito e patrimoniali posseduti, in una forbice tra 400 e 800 euro per rata, per un massimo, quindi, di 9.600 euro per il biennio 2020-2021.
Ciò in violazione della normativa in questione che, specificamente, esclude dal beneficio tutti coloro che soggiornano gratuitamente presso strutture pubbliche. Gli accertamenti condotti dai finanzieri hanno consentito di ricostruire quanto illecitamente ottenuto dai soggetti in argomento quantificato in un importo complessivo pari a 317.940 euro, procedendo nei loro confronti con la contestazione della conseguente violazione amministrativa per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, punita con una sanzione amministrativa da 5.164 euro a 25.822 euro, per un totale massimo complessivo di sanzioni pari a 953.000 euro e l’avvio delle procedure per il recupero degli importi non spettanti.
Ulteriori accertamenti sono tuttora in corso per individuare eventuali ipotesi di reato di competenza dell’Autorità Giudiziaria. Le attività della Guardia di Finanza a presidio della spesa pubblica, mirate anche al contrasto alle frodi nel settore assistenziale, proseguiranno per garantire le fasce più deboli della popolazione, in modo che le agevolazioni pubbliche giungano a chi effettivamente ne ha diritto”.