“Vigliacchi. Tutti. Ho aspettato a scrivere perché di getto sarei stato molto più morbido.
Vigliacco chi alle grida di una ragazza non si affaccia almeno dalla finestra. Vigliacco chi gira la testa dall’altra parte”. Con queste parole affidate a un post su Facebook il consigliere comunale e provinciale di Vicenza Leonardo De Marzo commenta i recenti episodi di violenza e furti avvenuti a Vicenza che hanno portato il sindaco Rucco a chiedere al prefetto un maggiore apporto di forze dell’ordine in orario notturno.
“Vigliacco chi riprende con il telefonino senza fare niente – scrive ancora De Marzo -.Vigliacco chi sputa sentenze senza capire che un’Amministrazione Locale non può incidere se non c’è una volontà forte da parte di Prefettura e Questura, che a loro volta prendono ordini da “sò basso”. Vigliacco chi non si fa un esame di coscienza nel constatare che oltre a muovere due dita su una tastiera, non partecipa alla vita della sua comunità. “eh ma è compito tuo” – lo scaricabarile ad oltranza è la vera piaga di questa Repubblica, fatta di pavidi ignavi. Giano Bifronte potrebbe essere il vostro idolo, ma solo perché ha due facce ed una di queste sorveglia la vostra parte preferita: la schiena degli altri, dove vi siete adagiati comodamente da sempre e che non mancate mai di pugnalare a piacimento. Magari non soddisfatti di qualche negata prebenda. C’è un problema, enorme. Non ce lo nascondiamo, ma non molleremo di 1mm e ci prenderemo le nostre responsabilità, perché i Vicentini ne valgono veramente la pena e Vicenza ancora di più”.
Le parole di De Marzo hanno suscitato la reazione perplessa dei consiglieri comunali del Partito Democratico che in un’interrogazione a Rucco chiedono se condivida toni e contenuti del post: “In merito alle affermazioni del consigliere De Marzo, consigliere comunale delegato alle relazioni internazionali e ai gemellaggi e consigliere provinciale delegato allo sviluppo dell’accoglienza turistica sul territorio, che si allegano alla presente interrogazione, si interroga il Sindaco per sapere se: condivide il pensiero del proprio consigliere, che rappresenta tanto il Comune quanto la Provincia viste le importanti deleghe istituzionali di cui è investito, che accusa Prefettura e Questura di non mettere sufficiente volontà nel risolvere il problema della sicurezza; È a conoscenza dell’identità del “sò basso” che darebbe ordini a Prefettura e Questura e, in caso affermativo, se può renderne partecipe il Consiglio comunale; È questo il modo con cui l’amministrazione intende “favorire la collaborazione con le Forze dell’ordine”, come riportato al punto 1.1.1 (cioè al primissimo punto) delle Linee di mandato; Ritiene opportuno – concludono sarcasticamente Cristiano Spiller, Gianni Rolando, Cristina Balbi, Alessandra Marobin, Isabella Sala, Alessandro Marchetti – vista la determinazione del Consigliere, provare ad affidare a lui la delega alla sicurezza… tanto, peggio di così”.