Oggi sarà una giornata importante per il Consiglio Comunale di Vicenza che dovrà assumere una decisione storica per la nostra città: stabilire di fatto l’estinzione di Aim, l’azienda che i vicentini hanno creato ancora nel 1906, ovvero 114 anni fa”. Inizia così la nota del segretario cittadino del Partito Democratico Federico Formisano a proposito dell’imminente fusione tra la partecipata veronese Agsm e quella vicentina Aim.
“Perché parliamo di estinzione? Perché la scelta di questa amministrazione, non condivisa dalla nostra parte politica, ma riteniamo da molti settori della città, è quella di andare ad una fusione per incorporazione di Aim in Agsm. L’articolo 2501 e seguenti del codice civile spiega che la fusione per incorporazione, si ha quando una società (incorporante) rimane in vita ed
assorbe le altre (incorporate) che si estinguono. Quindi Aim andrà a morire-. La domanda che ci poniamo – prosegue Formisano – è innanzitutto questa: i vicentini lo sanno?”.
“Il Sindaco attualmente in carica (Francesco Rucco, n.d.r.) dice che questo accordo ricalca quello predisposto dalla precedente amministrazione: va chiarito che in realtà nel 2017 si andava ad una fusione con il mantenimento in essere delle due aziende che avrebbero confermato le loro denominazioni e le loro specificità: oggi di fatto Aim viene assorbita in Agsm e Vicenza conserva solo un pacchetto azionario minoritario”.
“Ma ci sono almeno altri due elementi – prosegue ancora il segretario del PD di Vicenza – che sono peggiorativi rispetto all’accordo del 2017: il concambio è gravemente penalizzante e non è vero che la questione è irrilevante. La differenza fra la prima ipotesi e la seconda che va domani all’approvazione è di 8 punti circa. Studiosi del settore ed esperti attribuiscono ad ogni punto un peso di 10 milioni di euro. Questo significa per Vicenza una perdita di circa 80 milioni di valore”.
Infine la governance dell’azienda sarà decisamente sbilanciata verso Verona a cui compete il ruolo di Presidente e anche l’Amministratore Delegato con pieni poteri: Vicenza potrà solo esprimere un assenso sulla figura prescelta. Noi riteniamo che i consiglieri che andranno ad approvare questa operazione debbano essere consapevoli che esiste il rischio forte per loro di causare un danno erariale di grave entità ad un azienda che è al 100% del Comune
di Vicenza, ente che amministrano. E’ certo che per il ruolo che ci è stato assegnato di verifica e di controllo dell’attività amministrativa non rimarremo inerti rispetto ad una decisione di questa portata, inviando segnalazioni agli Enti di controllo”.
“Al di là di questo – conclude Formisano – rimarrà su di loro la responsabilità di aver attuato una scelta che non può minimamente essere confrontata con altre decisioni del passato (vedi questione Fiera). Qui, infatti, si tratta di un’azienda strategica, in grado di garantire servizi e risposte ai cittadini, un’azienda con la quale i vicentini hanno stabilito un rapporto di fidelizzazione e di rispetto molto alto”.