Tramite l’avv. Ivan Tortorici l’Amministratore Unico di Futura s.r.l., Clemente Meoli, riservandosi “ogni azione in tutte le competenti sedi giudiziarie“, immaginiamo riguardo a chi ha originato la notizia, nella fattispecie il consigliere comunale di Vicenza Ennio Tosetto, capogruppo di Vinòva, ci invia la seguente “rettifica” della nota stampa dal titolo “Incendio Ditta Futura a Montebello, interrogazione di Ennio Tosetto: l’ombra della camorra” che il 3 aprile riportava, su comunicazione di Tosetto, la sua interrogazione ufficiale con quale chiedeva “all’Amministrazione Comunale di svolgere le verifiche in merito all’incendio che ha effettivamente interessato la ditta Futura il giorno 3 aprile 2020” (ci pare per la verità il 2 aprile, ndr).
Contando che sia il sindaco Rucco, “interrogato” da Ennio Tosetto, che il consigliere comunale vogliano intervenire, il primo rispondendo al capogruppo di Vinòva, il secondo precisando o smentendo i suoi stessi dubbi, è naturale pubblicare la rettifica il cui oggetto, ripetiamo, è una nota protocollata in Comune e anche se il titolo non trae alcuna autonoma conclusione perché chiaramente attribuisce solo all’interrogante i suoi dubbi.
“L’atto amministrativo”, scrive, quindi, l’Amministratore Unico di Futura s.r.l e conseguentemente la nota che lo riporta “contengono gravi imprecisioni che illegittimamente consentono al titolo – in via esclusiva – di affermare che la vicenda in questione sia in qualche modo connessa a vicende camorristiche.
È qui opportuno precisare che
- – il procedimento penale richiamato nell’interrogazione e nell’articolo (su Il Giornale di Vicenza, ndr), e del quale il sig. Tosetto dimostra di avere mera conoscenza giornalistica, risalirebbe al maggio 2019;
- – dal luglio 2019 è mutata la proprietà di Futura s.r.l., oggi riferibile al sig. Meoli, e nessuna connessione sussiste con la precedente proprietà;
- – che il procedimento richiamato nell’articolo, ove ancora pendente, sarebbe al più riferibile alla precedente proprietà;
- – che in ogni caso l’odierna vicenda nulla ha a che vedere con fatti di criminalità organizzata cui la Società si dichiara ed effettivamente è del tutto estranea“.