Futuro della sanità, Vaia: “Scelte chiare e non ideologiche, basta catastrofismi e proteggiamo anziani e giovani”

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(Adnkronos) – “La pandemia ci ha consegnato una rete di relazioni che si vorrebbe fratturata, disintegrata. Basta leggere le cronache. Il nostro Paese si dilania tra un presente che ancora ci spaventa e un futuro da costruire e da consegnare ai nostri figli e nipoti mentre, come plasticamente illustrato sulla prima pagina di questo quotidiano qualche giorno fa, ci si divide spesso senza alcun costrutto. Abbiamo fallito? Stiamo fallendo? Ma dal! Usciamo fuori dal catastrofismo e dal nichilismo! Equilibrio! Ottimismo razionale! Quanto ne abbiamo perso e quanto, invece, ne servirebbe, soprattutto ora. La responsabilità del futuro implica fare scelte, politiche e sociali, che sappiano, contemporaneamente, proteggere gli anziani e costruire condizioni per garantire un destino migliore alle nuove generazioni.
Servono scelte chiare, non ideologiche, che diano certezza di tutela per il presente e capacità di preservare il futuro. Perché nulla di prevenibile e prevedibile possa più stravolgere le nostre vite, in particolare modo di chi definiamo fragile e indifeso, vanno spese energie e risorse per gli anziani, soprattutto se portatori di patologie, ed i bambini. Vanno investite di responsabilità, in questa direzione, le energie migliori che sul campo hanno dato prova di sé”. Lo scrive il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, in un editoriale su ‘Il Riformista’. “Qualche giorno fa – ricorda – ho postato, sui miei social, una foto della bellissima opera di Gian Lorenzo Bemini raffigurante Enea che porta sulle spalle il padre Anchise e tiene per mano il figliuolo Ascanio. E nei giorni successivi il video di una mia visita ad un grande italiano del nostro tempo: Giulio Mogol, l’autore per eccellenza, il poeta che ha fatto della prevenzione una filosofia di vita. Facciamoci guidare dai nostri Anchise e aiutiamo gli Ascanio a vivere in un mondo migliore – sottolinea Vaia – E allora: i tanti Enea che popolano il nostro Stivale e che occupano ruoli significativi nei vari campi della nostra società e che non mancano nelle nostre istituzioni devono farsi avanti con coraggio, proporsi e rendersi protagonisti attraverso l’ideazione e la concretizzazione di piani di programmazione e di prevenzione nei segmenti sensibili che più hanno dimostrato di aver bisogno di interventi strutturali: la sanità, la scuola, i trasporti, l’ambiente, la digitalizzazione”.  “Riprendiamo insomma in mano le idee di ieri, avendo forse oggi maggiori opportunità di concretizzarle. Cosa è necessario? Mettere in coerenza e in sintonia, in una visione sindemica, il sistema Paese – risponde Vaia – S

petta certamente al cittadino vivere con stili adeguati, il che significa volersi bene per davvero, prendersi cura di se stessi, ma il decisore, chi governa e chi legifera, a qualsiasi livello, dal Governo centrale, alle Regioni, al piccolo Comune, deve sostenere e accompagnare queste scelte”.  “La scienza può ribadire, ad esempio, che l’attività fisica fa bene e previene tantissime malattie, che gli stili di vita salutari prevengono il 60% delle malattie croniche e cronico degenerative ed addirittura il 40% dei tumori, dando cosi anche un grande contributo alla sostenibilità del sistema sanitario, ma – rimarca il direttore della Prevenzione del ministero della Salute – questo appello rischia di restare inefficace poi di fronte al fatto concreto che in Italia ben 6 istituti scolastici su 10 non hanno le palestre (dati Ambrosetti). Occorrerà allora che tutte le istituzioni lavorino di concerto, per migliorare e moltiplicare gli spazi della socialità a disposizione del ragazzi e anche per potenziare adeguatamente i trasporti, vulnus che ci portiamo dietro da decenni. Noi cerchiamo di fare la nostra parte”. “Abbiamo, a riguardo, proposto un progetto per la ventilazione meccanica controllata nelle scuole e, nel ‘Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028″, in dirittura d’arrivo – ricorda – il rafforzamento del Dipartimento di Prevenzione, che concretamente dovranno occuparsi di fare anche prevenzione primaria in tutte le scuole a partire da quelle dell’obbligo. Non lamentiamoci, infine e sempre, per il caldo eccessivo, perché ‘le stagioni non sono più quelle di una volta’, ma tuteliamo e valorizziamo, invece, l’ambiente. Evitiamo che continui e si aggravi ancor di più il degrado, soprattutto nelle grandi città, e dunque peggiori la qualità della nostra vita”.  “Puntiamo maggiormente sul trittico innovazione, formazione, conoscenza – esorta Vaia – evitando però che resti pura esortazione. Diamo maggiori equilibri sociali. Ribadisco: equilibrio. Di questo abbiamo tanto bisogno. Andiamo oltre la fragilità, ancora oggi messa in evidenza come dolorosa inevitabilità. Trasformiamola in potenzialità. Non un problema, ma una risorsa. Facciamoci guidare dai nostri Anchise ed aiutiamo i nostri Ascanio a vivere in un mondo migliore. Lo possiamo fare, e ci riusciremo, a condizione che ci muoviamo, tutti, nella stessa direzione”, conclude.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)