Il G20 in Indonesia è andato male e nessuno si aspettava altrimenti. L’incontro dei ministri degli Esteri dei Paesi industrializzati a Bali serviva per discutere alcune delle sfide più urgenti, tra cui la guerra in Ucraina. Questa volta, le nazioni non sono riuscite a scrivere un comunicato congiunto su quella che dovrebbe essere la risposta alla Russia sull’invasione del 24 febbraio, dal momento che Paesi come India, Cina e Brasile non sono stati disposti a unirsi alle sanzioni occidentali contro Putin.
Inoltre, questa volta non è stata scattata nessuna foto di rito del G20. Il ministro degli Esteri indonesiano, Retno Marsudi, nel discorso di apertura dell’evento, in rottura con le espressioni occidentali di sostegno allo sforzo bellico dell’Ucraina, ha affermato che la crescente crisi alimentare ed energetica implica la “responsabilità del mondo di porre fine alla guerra prima possibile e di risolvere le nostre differenze al tavolo dei negoziati, non sul campo di battaglia”.
Il ministro degli Esteri russo, Sergey V. Lavrov, ha partecipato all’incontro e ha affermato che la “palese russofobia” sta portando le nazioni occidentali a permettere che le sanzioni contro il suo Paese danneggino l’economia globale. Il Segretario di Stato Antony J. Blinken e diversi altri funzionari occidentali si sono comunque rifiutati di incontrarlo, mentre Biden il mese scorso ha di nuovo proposto di escludere Mosca dal G20 – come già era avvenuto nel 2014, quando la Russia fu esclusa dal G8, che diventò G7.
Con la Russia che si prepara ad attaccare la regione di Donetsk, nella parte orientale dell’Ucraina, Lavrov ha incontrato diversi ministri del blocco orientale del Mondo, mentre Blinken ha cercato di raffreddare le tensioni con Pechino nel tentativo di isolare ulteriormente la Russia, anche se ha incontrato resistenza: la Cina ha già aumentato gli acquisti di petrolio russo, anche se a sconto, aiutando Putin a mantenere alti i ricavi petroliferi anche a fronte di ingenti sanzioni.
Fonte The Vision